Benito Mussolini
Vita di Arnaldo


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     Il 1929 è l'anno nel quale due avvenimenti memorabili sono da ricordare: il Plebiscito e la Conciliazione. I risultati formidabili del primo venivano così illustrati, nella loro significazione:
     «Il popolo italiano ha misurato l'importanza della pace e della collaborazione sociale. Tutta questa politica di dignità all'interno e all'estero che sembra acquietare solamente gli spiriti assetati di ordine civile e giuridico, ha toccato invece profondamente l'anima del popolo. Staremmo per dire, se non si trattasse di un paradosso, che il popolo italiano si è rivelato assai meglio preparato di molti politici che vorrebbero guidarne le sorti. Il Duce, nella sua opera complessa, senza soste, non ha mai dubitato della saggezza del popolo. Nessuna voce disinteressata, nessuna fatica, nessuna generosità è vana per questo popolo che ha nelle vene il senso del controllo e del dominio. Ecco la ragione del Plebiscito per il Duce e per il Regime».
     Egli, che sin dagli anni 1926-1927 aveva preparato la Conciliazione, non poteva non esultare dinnanzi agli accordi Lateranensi dell'11 febbraio!
     L'articolo sull'avvenimento pubblicato all'indomani è bellissimo e così i successivi. Varrebbe la pena di riprodurli per intero, ma dovranno essere letti da quanti vogliono avere un'idea di quello che fu la sorpresa, l'entusiasmo della Conciliazione. «Bisognava — scriveva Arnaldo — fare giustizia della piccola fazione massonica che obbediva ai criteri e agli interessi delle scuole straniere. Benito Mussolini col suo grande prestigio di condottiero, di politico, di animatore, ha chiarita la situazione spirituale e politica italiana, ha vinto la rettorica, ha obbedito all'istinto, ha intuito la grandezza di una Conciliazione. Spirito inquieto che la giovinezza esuberante aveva portato al di là delle piccole concezioni filosofiche, nella pienezza della vita, dell'ingegno, dell'esperienza, egli ha saputo ricondursi alle grandi verità divine che resistono all'urto dei secoli». Con queste parole, Arnaldo dimostrava di conoscere le intime e tormentate battaglie e vicende del mio spirito.