Benito Mussolini
Vita di Arnaldo


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     Molto importante è il discorso «Lavoro e Potenza» pronunciato il 31 maggio del 1929 alla Casa dei Sindacati di Milano, nel quale discorso è la illustrazione e la esaltazione del sindacalismo fascista e dei suoi sviluppi corporativi, tema che Arnaldo riprenderà più ampiamente nel 1931, con una serie di articoli, molto opportunamente raccolti in uno dei Quaderni di Attualità di Augustea, con prefazione del Ministro Bottai. Discorso altamente ammonitore. «Tutti coloro — egli disse — che promettono mari, monti e paradisi sono in malafede. Nessuna bacchetta magica può cambiare il corso della storia... Le Corporazioni fasciste che i facili e prevenuti detrattori consideravano una costruzione ideologica sono oggi esaminate, studiate e discusse da tutti i popoli del mondo.
     Roma, per bocca del Duce, proclama ancora ai popoli una grande verità; afferma che essi non troveranno la salute, la forza, la concordia e la prosperità se non nel lavoro, nella collaborazione di tutti gli elementi atti alla produzione, dominati da grandi forze morali come lo spirito della religione, della famiglia e della Patria».
     Dopo avere esortato i gerarchi ad uno stile di vita strettamente adeguato ai loro compiti, ai loro doveri, il discorso concludeva con questa ispirata perorazione:
     «La nostra ricchezza, il dono più ambito per l'Italia è negli animi sereni e nelle braccia robuste del grande esercito di lavoratori che si raccoglie — dalle officine come dai campi, dagli uffici come dalle aperte marine — per operare sotto il dominio della forza rinnovatrice del Fascismo, sotto l'egida possente del Duce, il prodigio della nuova rinascita italiana».