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«Tu sai che, in complesso, il Partito è solido e degno del Regime. Nelle linee principali ed essenziali, tutti sanno interpretare quel che è il volere del Duce e la meta del Fascismo. Mancano solamente dei piccoli accorgimenti e della coerenza. Queste spese iperboliche di automobili, di trasporti, di segreteria, di stampati, devono essere ridotte. In un periodo difficile come il nostro, bisogna dare la sensazione del raccoglimento. Non vi è cosa che offenda il popolo italiano come l'ostentazione della ricchezza. Ti ripeto, non è che io creda alla gravità di questo fenomeno. Credo e vedo la gravità delle voci in giro, che non possono venir annullate e smentite che da comunicati di persone superiori, insospettabili, che abbiano compiuto con severità e coscienza fascista il loro compito di indagatori. Anche le gerarchie provinciali, in complesso, vanno bene. Ma quando si sentiranno sorvegliate e quando avranno la sensazione che da un momento all'altro certe situazioni possono venire rivedute e colpite, vi sarà da parte loro un maggior riserbo e una maggiore discrezione. Questo arrivare sempre in quarta velocità, con un chiasso d'inferno, con aria prepotente da dominatori, secca in modo terribile il prossimo. Quando si ha l'onore di appartenere, dopo tre anni dalla chiusura delle iscrizioni, al Partito Fascista, si può e si deve accettare di buon grado anche l'inchiesta più severa sulla vita pubblica e privata. |