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«6°) Gerarchie maggiori. È necessaria, nella tua qualità di Segretario del Partito, che è una carica altissima nel Regime totalitario, che tu richiami, all'occasione, anche degli onorevoli, dei sottosegretari e direi quasi dei ministri, quel giorno che dovessero venir meno a quel concetto rigido della disciplina fascista che deve essere uguale per tutti i capi ed i gregari. Io non sono d'avviso che i gregari debbano discutere alcuni atti dei gerarchi maggiori. Potranno segnalarli, ma sarebbe pericoloso farne oggetto di una discussione generale. Però il Segretario del Partito, che in altri tempi poteva, senza giustificazioni, espellere un ministro, può, io credo, richiamare all'ordine deputati che ostentino il loro potere, la loro prepotenza, che schiaffeggiano e che insultano il prossimo senza giustificazioni plausibili. Per alcuni consoli dovrà provvedere il Comando della Milizia. Ma bisogna che anche questi elementi, che hanno l'onore di essere nella seconda e terza fila, sentano il peso della disciplina. Quest'anno vi sono state delle manifestazioni non tutte chiare e non tutte semplici. Questo vivere su tutte le spiagge tirrene ed adriatiche, con una baldanza, con un chiasso giornalistico e con un codazzo più o meno interessato, non è uno spettacolo edificante. Capisco che molta parte di questi squilibri è nata da tre mesi di caldo ininterrotto, tanto è vero che se noi guardiamo le statistiche delle vittime della strada, dei delitti passionali e delle risse, troviamo che per due terzi la colpa è del caldo. Ma a parte questo paradosso, è necessario che nella tua qualità di Segretario, tu arrivi tempestivamente a dare la sensazione che il Fascismo non crea prebende e sanatorie a nessuno e che l'obbligo ed il dovere sono tanto più grandi quanto più si occupa un posto alto nelle gerarchie del Partito. |