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«7°) Infine voglio raccomandarti il movimento giovanile. Vi è un'anima severa, starei quasi per dire angolosa come Renato Ricci che vigila molto bene con efficacia e con tenacia sulle vicende del movimento dei Balilla e delle Avanguardie. Ma i giornali, anche di parte nostra, bisogna che circoscrivano le loro critiche alla vecchia generazione per puntare tutto su i giovani. A parte che i giovani potrebbero credere che noi siamo dei detestabili, non è esatto e non è giusto che una generazione che ha fatto una guerra e una rivoluzione così difficile, e che da molti anni lavora a contrastare il passo alle forze avverse degli elementi e degli uomini, non è giusto, ripeto, che debba essere trattata come un vecchio mondo in dissoluzione, che merita più commiserazione che rispetto. È un cliché che potrebbe essere pericoloso nella mente dei giovani. Vigiliamo sulle anime fresche e candide degli uomini di domani, ma non rendiamole avulse da quella che è la vita, e soprattutto rendiamole orgogliose di quello che è stato il Fascismo nel suo periodo eroico e nel periodo, non meno difficile, della ricostruzione. E siccome vivendo si migliora e durando si solidifica, è lecito sperare che le nuove generazioni siano migliori di noi, che a nostra volta ci sentiamo non indegni di loro. |