Benito Mussolini
Vita di Arnaldo


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     «7°) Infine voglio raccomandarti il movimento giovanile. Vi è un'anima severa, starei quasi per dire angolosa come Renato Ricci che vigila molto bene con efficacia e con tenacia sulle vicende del movimento dei Balilla e delle Avanguardie. Ma i giornali, anche di parte nostra, bisogna che circoscrivano le loro critiche alla vecchia generazione per puntare tutto su i giovani. A parte che i giovani potrebbero credere che noi siamo dei detestabili, non è esatto e non è giusto che una generazione che ha fatto una guerra e una rivoluzione così difficile, e che da molti anni lavora a contrastare il passo alle forze avverse degli elementi e degli uomini, non è giusto, ripeto, che debba essere trattata come un vecchio mondo in dissoluzione, che merita più commiserazione che rispetto. È un cliché che potrebbe essere pericoloso nella mente dei giovani. Vigiliamo sulle anime fresche e candide degli uomini di domani, ma non rendiamole avulse da quella che è la vita, e soprattutto rendiamole orgogliose di quello che è stato il Fascismo nel suo periodo eroico e nel periodo, non meno difficile, della ricostruzione. E siccome vivendo si migliora e durando si solidifica, è lecito sperare che le nuove generazioni siano migliori di noi, che a nostra volta ci sentiamo non indegni di loro.
     Arnaldo Mussolini»
     Secondo una delle solite voci dell'Ufficio analogo, il Consiglio dei Ministri del settembre si sarebbe occupato della Milizia forestale nell'intento di tornare a un «corpo tecnico militarizzato». «Spero — egli mi scriveva in data 21 settembre — che non vorrai umiliare la Milizia, che pure è tanto benemerita, trasformandola in un ente di carattere dubbio, né carne, né pesce. La Milizia e le due scuole forestali di Amelia e di Città Ducale devono restare, a mio avviso, quali sono. Coloro che si interessano di tecnica svolgono tutto il lavoro di ricostruzione forestale. Gli altri vigilano perché il bosco non sia distrutto o vivono in quelle categorie d'ordine necessarie ai grandi servizi delle amministrazioni civili. A parte che il provare e il riprovare nelle amministrazioni dello Stato è sempre pericoloso. Tutto questo ti dico con animo di forestale fascista, ben lontano dal volermi ingerire in quello che è il compito delle grandi amministrazioni dello Stato».