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È stato bravo il prof. Ferrata! Egli ha mostrato di avere una nobile tempra di scienziato e di umanista: severo, diligente, coscienzioso, probo, ti ha curato per lunghi mesi come un figlio. Nei giorni gravi che precedettero la catastrofe, egli fu veramente grande. Nulla lasciò di intentato per salvarti. Ti fu vicino in ogni difficoltà, in ogni desiderio, in ogni ora del giorno e della notte. Ti abbracciava ogni volta che ti lasciava, come un figliolo. Era compreso di un rispetto infinito. Mai nessun malato, delle migliaia che aveva avuto in cura, gli aveva ispirato tanta simpatia ed ammirazione; mai, per alcuno, aveva sentito un sì profondo accordo spirituale. Misurava giorno per giorno il tuo declinare, e di giorno in giorno preparava noi alla fatale conclusione, non come un medico, ma come un amico, come un messaggero, umano e dolente, prescelto dal destino ad annunciare, per gradi, la tua fine imminente. Così egli fece con lo zio Benito, allorché venne a trovarti a Cesenatico. |