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Da allora non so più ricostruire la vita di quei giorni. L'atmosfera di tragedia, da me appena presentita, si fece palese, di ora in ora. L'ansia mi dominò come un incubo senza tregua... Come si svolsero le cose? È difficile ricordare, con ordine. Ma il ricordo, anche il più doloroso, non è mai privo di luce. Rammentiamo insieme, tu mi aiuterai... Fu chiamato il prof. Balli, valentissimo radiologo, per le applicazioni dei raggi. Noi di casa ci guardavamo accorati. Le prime applicazioni furono fatte nella camera attigua alla tua. Fu necessario prenderti in braccio. Quando ti vidi — tu così bello, così fiero e sicuro — nelle braccia quasi paterne del dott. Oriani, ebbi il primo impeto di esasperazione. Le tue braccia abbandonate, dicevano la gravità della insidia che minava la tua esistenza. |