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Sentivo vicino il tuo spirito, Sandrino! Anche nel pianto mi hai consolato. La gente mi era prodiga di raccomandazioni; ma io ho sempre sentito quanto fosse inutile esortarmi alla calma e alla rassegnazione. L'unica voce che dava qualche volta un tempo di arresto alla mia angoscia disperata, fu quella di un'anima semplice, che mi disse: «Sandrino soffre per questa vostra sofferenza». Ho cercato di placarmi per il timore di farti soffrire.
Mi hanno esortato a chiedere conforto alle meditazioni e alle letture spirituali. Il consiglio era buono e giusto: l'ho seguito. E certo ne ho avuto un grande bene: ma non ho trovato, come qualcuno sperava, un vero conforto. Ho seguito, meditando, gli Apostoli e i grandi Convertiti: ho capito la necessità del dolore, il dovere del sacrificio. Ma tutto questo non mi ha tolto l'assillo tormentoso, l'aculeo dilaniante di un pensiero unico: tu, Figlio, mi sei tolto per sempre e sei strappato alla vita che ti arrideva piena di promesse sicure. |