Deborah Tolomeo
La 'Stampa Rossa' a Genova (1945-1953). Le Carte Adamoli


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     Quindi anche a Genova, in linea con l’orientamento nazionale, la rinascita della stampa ‘indipendente’ è accompagnata dalla ricomparsa di quei quotidiani che avevano accettato compromessi con il fascismo: dopo “un'inevitabile quarantena", come accennato, risorge "Il Secolo XIX" dei Perrone, mentre "Il Corriere mercantile", la testata più compromessa con il regime, torna nelle edicole soltanto il 12 ottobre 1948. La proprietà è dell' Associazione armatori genovesi di Angelo Costa. (11)
     Si mantiene, quindi, la continuità con il passato: prima, con la comparsa di una stampa legata ai partiti politici, poi attraverso la rinascita di quotidiani ‘indipendenti’, ma legati a poteri economici; continuità che rende al quotidiano il suo classico, seppur anomalo (ma si tratta di un’anomalia tradizionale per l’Italia) ruolo formativo e propagandistico. Inizialmente i quotidiani, gestiti dai partiti, sono strumentali all'obiettivo comune di rieducare al pluralismo una cittadinanza uscita da vent'anni di totalitarismo, ma sono utili anche ad alimentare un confronto politico progressivamente più duro. (12) Con l’avvio della guerra fredda, i quotidiani tornano ad essere strumenti di battaglia tra gli schieramenti, tra la linea conservatrice e centrista e la sinistra socialcomunista:

"La rinascita del giornalismo "indipendente" e di opposizione dopo la Liberazione fa toccare con mano il fatto che certe tecniche di manipolazione, di orientamento, di condizionamento sorte nell'Italia liberale ed esaltate (...) dalla stampa fascista, sopravvivono e si evolvono nell'Italia repubblicana (....) come dopo la grande guerra i gruppi economici dominanti e in lotta tra loro erano andati all'assalto delle vecchie testate, così dopo la Liberazione la restaurazione conservatrice a livello politico ed economico fa sentire immediatamente i suoi effetti sulla stampa quotidiana, favorita certo da un'insufficiente consapevolezza delle sinistre e da una subalternità tradizionale degli operatori dell'informazione, dei giornalisti di ogni tendenza." (13)

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(11) Per una sintesi: Cfr. P. Murialdi, Dalla Liberazione al centro-sinistra, cit., p.190.

(12) Con il ritorno alla democrazia, i pariti lottano per accaparrarsi consensi : "(...) nell'esasperazione delle appartenenze ideologiche innescata senza possibilità di mediazione dalla guerra fredda, [si tenta di stimolare] il consenso o l'avversione dell'opinione pubblica in merito ad altri passaggi cruciali, quali la sistemazione dei confini orientali, la firma del trattato di pace e la collocazione italiana nello scacchiere internazionale” (S. Calissano, I quotidiani genovesi dalla Liberazione alla Repubblica, cit., p. 126).

(13) N.Tranfaglia, Ma esiste il quarto potere in Italia?, cit., p. 57).