In area cattolica, accanto all’organo della DC “Il Corriere del pomeriggio” - degasperiano ed europeista, a cui collaborano i principali esponenti locali del partito cattolico (14) - ad un mese dalla Liberazione ricompare il giornale della Curia, “Il Nuovo Cittadino”, di cui il Card. Siri opera una forte politicizzazione, per trasformarlo in potente strumento di lotta contro l’area socialcomunista. (15)
Così il “Il Secolo XIX”: attento ai temi della ricostruzione urbana, dello sviluppo industriale, del rilancio economico della città e alle sorti del porto, si presenta ai propri lettori “indipendente” da ogni partito politico, (16) ma è strettamente legato alle élites locali; ben presto aderirà alla linea editoriale conservatrice espressa da Mario Missiroli, influente direttore del “Messaggero”(anch’esso della famiglia Perrone) soprannominato “l’abate laico del centrismo". (17) Tale impronta si impone soprattutto a seguito del trasferimento di Alfredo Zuanino, (18) "l'uomo del giusto mezzo politico", dal “Messaggero” al quotidiano genovese, dove ricoprirà il ruolo di vicedirettore:
"All'interno di una linea assolutamente centrista, cioè di alleanza con i partiti laici e di resistenza alle tendenzee integraliste e alle aperture sociali, si contempla l'appoggio a una democrazia cristiana potentissima, quella di Paolo Emilio Taviani, uno dei padri della Repubblica italiana, salito nel 1946 ai vertici della formazione politica, con 'quel ruolo di argine alla sinistra dossettiana ma nel contempo di mediazione', essenziale per il disegno di unità del partito di Alcide De Gasperi. E poi di Giorgio Bo, consigliere comunale, segretario nazionale ligure, membrodella direzione generale della DC, senatore e, dal 1957 quasi ininterrottamente fino al 1968, a capo di un dicastero di fondamentale interesse per la Genova capitale dell'IRI: le Partecipazioni Statali." (19)
* * *
(14)
Il quotidiano ha quale primo direttore Costantino Granella, in precedenza redattore capo de “Il nuovo
cittadino”; dall’ottobre 1948 viene sostituito dal segretario regionale del partito Lazzaro Maria De Bernardis. Vi
collaborano P.E. Taviani, Carlo Russo, Romolo Palenzona, Paolo Cappa. Cfr. S. Calissano, I quotidiani genovesi
dalla Liberazione alla Repubblica, cit., p. 146.
(15)
Il primo numero de “Il Nuovo cittadino” compare il 13 maggio 1945, ne è direttore Eugenio Badino, sostituito
nel 1951 da Mons. Adrianopoli. Se inizialmente i toni rispetto alle vicende politiche e la ricostruzione risultano
pacati, dopo la sostituzione del Card. Boetto con il Card. Giuseppe Siri nel 1946 si assiste a “la laicizzazione e
politicizzazione del quotidiano (che) si rafforzò di pari passo con il divampare della guerra fredda”. ”Il Nuovo
Cittadino” chiuderà nel 1974. (Ibidem).
(16)
Mario Perrone, proprietario della testata, indica come lontana dai giochi politici e “da tutti gli
estremismi” la linea editoriale del Decimonono nel novembre 1946 (prima delle elezioni amministrative vinte
dal comunista G. Tarello). Cfr. M. Milan, Giornali e giornalisti a Genova tra Ottocento e Novecento, cit.,
pp. 533-34.
(17)
Mario Missiroli lavora al "Messaggero", anch’esso della famiglia Perrone, fino al settembre 1952. In tale periodi
firma anche molti editoriali sul quotidiano ligure. Così A. Zuanino, che proveniva dalla redazione del giornale di
Roma. (O. Freschi, Il Secolo XIX. Un giornale, una città. 1886-2004, cit., pp. 330 e segg. Cfr. anche P.
Murialdi, Dalla Liberazione al centro-sinistra, cit., p. 127).
(18)
“Dal 1947 Umberto V. Cavassa ebbe come "vicedirettore di ferro", Alfredo Zuanino, il quale, si era formato alla
scuola del “Giornale d'Italia” di Alberto Bergamini, era stato inviato di guerra, era entrato al “Il Messaggero” ed
era reduce da un lungo soggiorno in Brasile; a 56 anni entrava al Decimonono per assumersi tutti gli oneri della
macchina editoriale.” (M. Milan, Giornali e giornalisti a Genova tra Ottocento e Novecento, cit., pp.
534).
(19)
O. Freschi, Il Secolo XIX. Un giornale, una città, cit, p. 26.
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