3. Dalla comparsa delle innovazioni allo sviluppo.
Sono cinque i casi in cui viene compreso il fenomeno innovativo, produzione di un nuovo bene
1) introduzione di un nuovo metodo di produzione.
2) apertura di un nuovo mercato.
3) conquista di una nuova fonte di approvvigionamento di materie prime e di semilavorati.
4) attuazione di una riorganizzazione di una qualsiasi industria.
Per quanto riguarda il primo punto, si intende beni non ancora familiari ai consumatori.
Il secondo punto sottolinea la possibilità di produrre merci (ma anche servizi) in modi diversi e più efficienti.
Nel terzo punto si presenta la possibilità di ampliare/spostare l’area di vendita di un determinato bene.
Il quarto punto indica la possibilità di ridurre i costi dei beni intermedi.
Il quinto punto presuppone la possibilità della formazione di trust o la sua distruzione.
Le innovazioni hanno origine nella sfera della produzione grazie all’iniziativa di nuovi imprenditori. (6) Ciò accade solitamente nei periodi di depressione quando determinate condizioni economiche, quali bassi tassi d’interesse e bassi costi di produzione favoriscono l’inizio di nuove attività.
Prima di potersi diffondere l’innovazione deve superare degli ostacoli, questi sono:
1) le difficoltà di tipo oggettivo, legati alla natura dell’innovazione e che riguardano, quindi, gli aspetti più operativi.
2) le resistenze di ordine psicologico che si oppongono alla forza di vincere le consuetudini.
3) le reazioni dell’ambiente sociale (opposizione dei gruppi minacciati dall’innovazione, difficoltà a trovare i collaboratori necessari, difficoltà a persuadere i nuovi consumatori).
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(6)
) “Dapprima le nuove imprese staranno accanto alle vecchie, le quali in genere non saranno capaci di
compiere il nuovo passo. Così avvenne nei trasporti, dove non furono i postiglioni a introdurre le ferrovie. “
(J. A. Schumpeter, Teoria dello sviluppo economico, ”Collana degli Economisti”, UTET, Torino,
1932 , vol. V pag.75).
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