Una volta che l’innovazione ha superato con successo questi ostacoli, sul mercato si verificherà la comparsa di una vasta schiera di imitatori. Si tratta delle vecchie unità produttive costrette ad imitare il nuovo processo produttivo per evitare perdite e la successiva uscita dal mercato.
Quindi l’imprenditore innovatore solo temporaneamente riesce a conservare quella posizione di monopolio che gli deriva dal fatto di essere l’unico detentore dei segreti dell’innovazione e che teoricamente potrebbe garantirgli una fonte permanente di profitti.
L’introduzione di “nuove combinazioni” (Schumpeter chiama così le innovazioni) non è distribuita uniformemente nel tempo. Queste, se mai, compaiono in modo discontinuo in gruppi o «a frotte».
La comparsa di uno o di alcuni imprenditori facilita, e per ciò determina, la comparsa di altri imprenditori e questa, a sua volta, la comparsa di altri ancora e sempre più numerosi.
Più precisamente:
1. i primi imprenditori dotati di leadership affrontano i maggiori problemi di innovazione. Superati i primi ostacoli, la strada è spianata anche per gli individui che non hanno le doti dell’imprenditore innovatore.
2. con la progressiva facilitazione dei compiti, un numero sempre maggiore di persone potranno dunque diventare imprenditori.
3. L’apparizione a gruppi degli imprenditori avviene fino a che sono esaurite le possibilità di profitto imprenditoriale.
4. quanto più comune e familiare diventa il processo di sviluppo, tanto meno necessarie sono le doti particolari della leadership dell’imprenditore.
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