Un prolungato impiego del capitale fisico rivela informazioni e conoscenze relative alle prestazioni e alle caratteristiche del suo funzionamento. A loro volta queste possono condurre a modificazioni del capitale tali da aumentarne la produttività, prolungarne la vita utile o ridurne i costi di esercizio.
Questo apprendimento però può anche non comportare alcuna modificazione. Esso potrebbe, per esempio, essere incorporato, sotto forma di istruzioni, nei manuali per l’addestramento del personale preposto all’utilizzo dei beni capitali ottenendo egualmente benefici in termini di produttività, durata e costi.
Tutti i benefici e gli incrementi di produttività derivanti dal learning by doing e learning by using il più delle volte sono irrilevanti se presi singolarmente, ma molto significativi se considerati in modo cumulativo. (24)
4. Classificazione delle innovazioni
Del concetto di innovazione, nella letteratura sul cambiamento tecnologico, si riscontrano definizioni diverse. Molti lavori si sono concentrati soprattutto sulle innovazioni più rilevanti, e questo perché le innovazioni più importanti sono facilmente percepibili e quindi suscitano l’interesse degli studiosi.
Tale tendenza ebbe inizio con Schumpeter. Egli riteneva che il cambiamento tecnologico comportasse non spostamenti nell’ambito di una funzione di produzione, ma la sostituzione di una funzione di produzione con un’altra; faceva inoltre notare che le innovazioni non si distribuiscono uniformemente né nel tempo né fra settori: fasi storiche con più intensa dinamica innovativa determinano corrispondenti cicli di espansione economica.
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(24)
) Cfr. N. Rosenberg, Dentro la scatola nera: tecnologia ed economia, Il Mulino, Bologna, 2001
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