Gelasio Adamoli
Innovazione tecnologica, impresa e competitività


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     Una volta che il distretto ha raggiunto livelli sufficientemente elevati di sviluppo, di divisione del lavoro tra imprese e di integrazione produttiva, esso si allarga lentamente a comparti e settori merceologici diversi. Si assiste, cioè, alla progressiva nascita e sviluppo di comparti produttivi strettamente legati al settore di specializzazione originario e da esso stimolati.
     Sono settori con caratteri tecnologici ed economici più evoluti: con un più elevato valore aggiunto, un rapporto capitale-lavoro più alto, una produttività del lavoro maggiore e con una superiore capacità di innovazione tecnologica e di controllo del mercato.
     Tutte queste situazioni convergono nel far spostare il sistema produttivo locale “verso l’alto” nella scala della divisione regionale e internazionale del lavoro. (80)

5.2. L’attuale crisi del distretto industriale

     Abbiamo precedentemente visto come la grande impresa, superata la crisi degli anni 70, sia riuscita a recuperare il vantaggio competitivo rispetto la piccola unità produttiva.
     Il ricorso all’outsourcing, al decentramento delle funzioni aziendali meno importanti e all’uso dell’intelligenza artificiale le ha consentito di acquisire flessibilità. Ha raggiunto, cioè, una capacità di variabilità dei prodotti e dei processi tale da divenire una temibile concorrente della PMI nei mercati di nicchia e nelle produzioni ad alta volatilità.
     In tutto questo la globalizzazione, che consente di reperire con facilità fattori produttivi a basso costo, ha svolto un ruolo determinante.

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(80) ) Cfr. G. Becattini, Modelli locali di sviluppo, Il Mulino, Bologna, 1989.