A te soldato d'Italia - Edizioni Erre

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          La monarchia dei Savoia, Badoglio ed una cricca di generali, di nobili e di ric­chi capitalisti, tramavano intanto nell'om­bra per boicottare la guerra, la cui vit­toria da parte nostra sarebbe stata accom­pagnata da riforme sociali che avrebbero livellato le loro ricchezze, accumulate me­diante il sacrificio del popolo.
          I Savoia, i ricchi generali ed i capitalisti non sentivano e non approvavano la guerra, che aveva lo scopo di procurare, con la vittoria sull'opulento impero inglese, il nutrimento necessario al nostro popolo.
          Il loro egoismo li spingeva a disinteres­sarsi dell'avvenire del popolo ed a preoc­cuparsi solo di conservare le loro malferme poltrone di comando e le ricchezze già accumulate sfruttando il lavoro del popolo e dell'esercito.
          Essi, come gl'inglesi e gli americani ap­partenevano alla schiera dei sazi e dei soddisfatti, nessuna meraviglia quindi che si siano gettati nelle braccia dei nostri nemici, tradendo il popolo e gettandolo nella miseria e nell'abbandono. Il resto, o soldato d'Italia, ti è noto ; tu sai quello che è successo il 25 luglio, quando, per consiglio di Badoglio, il. re, con un colpo alla messicana, ha fatto ar­restare nella sua casa il Duce, che lo aveva servito fedelmente per venti anni e gli aveva fatto ottenere le corone d'Albania e d'Etiopia.
          Tu sai quello che è successo nei 45 giorni, quando i proclami buffoneschi del re e di Badoglio incitavano i soldati a continuare la guerra, mentre gli stessi autori dei proclami trattavano l'ignominiosa resa al nemico ed il tradimento al fedele alleato germanico.
          Tu sei al corrente di quello che è successo l'8 settembre, dell'ignominiosa capitolazione e del tentativo di Badoglio di fare eseguire un voltafaccia al nostro esercito, contro i nostri alleati tedeschi ed a favore dei nostri nemici anglosassoni. In fine tu sai della vergogna e del disonore che il tradimento e lo scompiglio di un esercito abbandonato a se stesso e con direttive sbagliate, hanno generato.




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