Appendice: Un'esperienza di guerra
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Vivevamo comunque anche qui, come a Bad Orb, in baracche non sempre solide e dormivamo su castelletti di legno pluriposti.
La razione, che giornalmente ci assegnavano, era assolutamente insufficiente. Pane nerissimo e quindi quasi per niente assimilabile dal nostro organismo, in quantità limitata e poi o margarina o marmellata o una specie di ricotta acida o un po' di grasso da spalmare. Non essendovi a Tarnopol acqua potabile ci davano acqua di tiglio bollita opportunamente distribuita.
A Tarnopol, nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, vennero tre commissioni a ripeterci l'invito di adesione alla repubblica fascista. Anche qui io per tre volte risposi negativamente. Possono testimoniare alcuni miei concittadini che a Tarnopol trovai, ma dei quali però le famiglie attendono ancora il ritorno.
Molti ormai avevano aderito per uscire dall'inferno della prigionia e della sofferenza. Si cominciava ormai a diffondere l'opinione che mediante l'adesione si sarebbe avuto non solo un miglioramento nel vitto ma anche la sicurezza di rientrare in Italia.
E questi furono per molti i fattori determinanti che indussero all'adesione. In terra straniera e dopo tante sofferenze l'Italia per noi era diventata la Terra promessa che forse mai più avremmo potuto raggiungere, un Paradiso reale al quale aspiravamo e che difficilmente avremmo potuto più meritare. Sventolare quindi ai nostri occhi la possibilità di rientrare in Italia aveva su di noi internati, ormai quasi annientati dalle sofferenze, un effetto ipnotico. Tuttavia al bel sogno che mi si presentava di realizzare si contrapponeva la mia avversione a quella che ormai era la causa tedesca. Così, nonostante tutto, mantenni un atteggiamento negativo di fronte agli svariati inviti delle Commissioni fasciste, sebbene il mio organismo desse segni evidenti di deperimento e di debolezza. Non avendo nessuna possibilità di acquistare e di barattare oggetti nel campo, dovevo vivere con la sola razione d'internato, assolutamente insufficiente.
Il morso della fame, nella sua tragica realtà, può essere compreso solo da chi effettivamente l'ha sentito, perché non credo che vi sia penna di scrittore che possa rendere il concetto con le sole parole a chi è sempre vissuto nell'agiatezza o anche nel comune disagio.
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