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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Primo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 559 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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ANNALI
la severità del oostume e la fama d'un'equità in* corruttibile. Benché però gli s'aprisse campo assai vasto a lusinghe dal vedersi il primo fra gli stranieri innalzato a dominio in una Città la maggiore sovra la terra, fornivagli cagione non lieve por diffidarsi l'indole stessa d'una nazione vaga a quei tempi di cose nuove, e commossa le spesse volte a tumulto dagli argomenti più lievi. Aggiugnevasi, che partigiano d'Impero, e soverchio accetto ai primari di quel partito riputava assai malagevole lo schermirsi in Roma dall' avversione de' Guelfi, e principalmente degli Annibaldeschi e de' Colon-nesi, possenti sovra molt'altri de'grandi, che tutti infine ostentavano indipendenza. Quindi offerendosi apparecchiato a serbar le forme della giustizia a quel modo che prescrivevano gli Statuti, e a risponderne col proprio capo, volle che l'ufficio gli si prorogasse a un triennio con autorità illimitata, e gli si assegnassero ostaggi di principali famiglie, affine di ritenerli in Bologna fino al ritorno. Accordato, gli accolse a splendido ospizio, siccome impose Branealeone, Galeana Savioli, che gli era moglie, e provvide per la più esatta custodia. Egli intanto trasse con sé al partirsi pomposa Corte , quanto parea convenevole e alla futura grandezza e al/a maestà del popolo che s' apparecchiava a rappresentare. Fra'Militi e Giudici che seco trasse, incontriamo Napoleone Caregalupi , Jacopo Infangati , Alberto e Bonaccorso de' Carbonesi , Bongiovanni Magri, Bonaccorso de' Lodovici, Bolognino degli Artenisi ed altri parecchi. Mancava d'un Assessore a suo grado. Era somma allora la fama di Federigo de' Pasci poveri nei due diritti ai romano che pontificio, e serviva allora alla Chiesa negli afióri più ardui.
Gli Statuti moltiplicati, e 1< ^ '
l'attività del Comune. A correggerli ed ordinarli„ rimasero eletti a brevi otto cittadini tutti con ugual proporzione dal novero de' Magnati e de' Giudici ,
^addizione colle provvidenze
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