Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
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sti, considerata la difficoltà dell'impresa, ne lo dissuadessero.
Un singolare avvenimento di cattivo augurio , dice il Saracini, io dico di piccolissimo momento, segnalò quest' anno. £ fu, che il 14 di febbraio trovandosi i consiglieri raccolti nel palazzo della signoria ( quel desso, dove risiedono i prelati governatori d' Ancona ) , i fonditori di alcuni pezzi d' artiglieria vollero farne pruova nella piazza, al pie* della scalea dell' Incoronata. Ed eransi già collocali sulle proprie carra ; ma queste pel soverchio peso si ruppero. Per lo che , narra seriamente il Saracini , fu considerato, che quello non era luogo da tale esperimento , essendoché scaricandosi quivi darebbero gran danno alle abitazioni intorno ad essa piazza situate. Gran mercè dunque a quelle carra, che sì opportunamente si fiaccarono ! perchè senza questa contingenza non sarebbesi considerato quel che dopo essa si considerò. Comunque sia , deliberassi, che 1' esperimento se ne facesse fuori della città in quella piazza, che ha tra noi il nome di campo della mostra , e campo era allora senza ca-saggio. Quattro volte ad uno di que' grossi pezzi si diede il fuoco, nè mai s'incese. Incesosi finalmente scoppiò in ischegge. Fortuna fu, che di quanti erano intorno curiosi nessuno restonne nè leggiermente ferito , nè ammaccato. Ma ( ecco il singoiar caso , e di cattivo augurio ) un grosso pezzo di metallo, e proprio quello su cui impressa era 1* arma del comune , del peso forse di cinquanta libbre , scagliato-in aria per l'impeto dello scoppio, andò accadere, sul tetto del palazzo suddetto, e fracassato il tetto , fracassato il primo solaio, penetrò nella sala del consiglio , senza offesa di alcuno de' consiglieri,, ma con disturbo, dice il Saracini, e timore di tutti.
Il 18 di agosto moriva Alessandro VI, e il duca Valentino mortalmente infermava , ' per velenata bevanda da lui apprestata ad
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