Storia antica di Como di Maurizio Monti
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Caio Plinio Secondo nacque l'anno 77(5 di Roma, e 23 di Cristo. S'ignora quali primi maestri abbia sortito, e dove incominciasse gli studii; ma possiamo credere clic per prim o studiasse ili Milano, secondo costuma vasi allora. Di buon'ora recatosi a Roma fu ad udire un Apione, uomo vago di favole e borioso quant'altri mai. Per la qual cosa o sotto migliori maestri coltivò l'alto ingegno, ovvero colla singolare sua diligenza e perspicacia supplì al difetto del maestro. E in vero i grandi talenti appena loro è mostrata la via, corrono per quella, sostenuti dalle sole loro forze e scorti dai grandi esemplari, clic loro si propongono. La milizia, comune studio di tutti i Romani, non venne punto trascurata da Plinio: seguì l'armata romana nei mari d'Africa e di Grecia, e fu capitano di una squadra di cavalli nelle guerre germaniche. A Roma tornato, trattò , sebbene di rado, cause nel foro. Salito Nerone al trono, egli, secondo alcuno congettura, fuggì da quel suolo che si vedeva ogni giorno contaminato del sangue dei più illustri e generosi cittadini, e si ridusse in Como, per qui dare opera a quegli studii, che non potevano punto ingerire sospetto ad un principe estremamente sospettoso. Ma restasse in Roma, ovvero si riparasse tra noi, non potò a lungo un uomo di sì eminenti qualità essere dimenticato ; e però Nerone Io tolse a' suoi dotti ozii e man-dolio procuratore nelle Spagne, ove stette sino al secondo anno dell' impero di Vespasiano. Richiamato da questo principe, fu da lui ritenuto con grande onore e amorevolezza in Roma; fu ascritto all'ordine senatorio ed ammesso alla più intima confidenza ; tanto che anche di notte il principe era solito di ascoltarlo. Scelto dallo stesso Vespa -
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