Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
LIBRO PRIMO.
J 05
pea, che, nonostante il progresso successivo della umana ragione, esiste potentissima tuttavia, ed è precipua cagione per cui gì' infiniti sforzi di restaurare il reggimento democratico secondo la forma degli antichi popoli liberi, sono tornati e torneranno sempre vani e quasi impossibili.
Nondimeno da quella esistenza solitaria e concentrata usciva un gran bene agli umani costumi. Imperocché, resa impraticabile la vita esteriore menata in antico dagli abitatori delle cadute città, l'uomo, costretto a rinchiudersi nella propria abitazione, doveva studiarsi di cercare i diletti della esistenza in seno alla propria famiglia : la continua convivenza con essa doveva destargli nell' animo una affezione più vera e più fervida per i consanguinei. E sopra tutto la condizione della donna doveva esaltarsi in guisa da sembrare ed essere più presto nuova del tutto che dissimile da quella, in cui nel mondo pagano rimaneva il sesso leggiadro; doveva infine generare un sentimento potentissimo e squisito, che congiunto a quello dell' onore e del valore, formò Io spirito cavalleresco, il quale come raggio puro di sole splende fra la sozza barbarie de' tempi feudali, ed ha tanto mirabilmente modificati i costumi delle moderne nazioni, che pervertito onninamente quello, come la "corruzione, l'abiettezza e la tristizia del secolo nostro sembra accennare, la razza umana contaminerebbe siffattamente la terra da provocare in amaro suono di pentimento la collera del creatore.
L'individuo adunque risorgeva quasi rifatto di corpo e d'anima, sebbene inselvatichito, dallo stato violento in cui trovossi l'Europa ai tempi feudali, e i vestigi della corruttela e dell' abiezione in che gli uomini erano caduti sotto gli ultimi imperatori romani, sparivano. L'umanità pagava a carissimo prezzo, a prezzo inestimabile di lacrime e di sangue cotesto beneficio ; ma nondimeno era un seme fecondissimo di bene che in propria stagione tornò d'inestimabile compenso.
XXVII. Di non meno benefico frutto al progresso dello incivilimento fu questo sviluppo d'individualità nella vita politica. I barbari nelle patrie contrade consideravano la guerra come un atto di giustizia e reputavano la forza come segno visibile con che Dio aveva voluto assoggettare
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Europa Dio Imperocché
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