Storia dei comuni italiani di Paolo Emiliani-Giudici
34"2 statuto dell'arte di calimala.
cenza di Consiglio di dodici mercatanti. E se contro si facesse, sia punito, sì lo vice-operaio o operaio guardiano d' alcuna delle dette Opere o magione che desse, come chi prendesse o ricevesse, ad arbitrio de' signori Consoli. Anco che niuna persona la quale sia, o sia tenuta sotto 1' Arte di Calimala possa , overo debbia addomandare, tollere o ricevere dall' operaio e vice-operaio o guardiano delle dette Opere e magione, o d' alcuna di quelle, alcuna cosa de'beni, cose, e vittuaglie delle dette Opere e magione, o d' alcuna di quelle per titolo di prestanza, accomandigia, compra , donazione, o conduzione, overo per qualunque altro modo e cagione in qualunque generazione di cosa, e in qualunque quantità grande o piccola ; a pena di dieci lib. per ciascuna volta. E ancora se contra si facesse, caggia in simile pena l'operaio, vice-operaio, o guardiano delle dette Opere e magione, e di ciascuna di quelle, e officiale che prestassono , accomandassono , vendesseno, donassono o allogassono per ciascuna volta a pagare al camarlingo dell' Arte , per l'Arte ricevente. Anche che nè il vice-operaio o guardiano dell'Opera di san Giovanni, nè il guaftliano della magione di santo Jacopo a san Sebio, nè alcuno de'famigliari della detta opera e magione, nè alcuna altra persona possa nè debbia ricevere, overo tenere alcune masse overo cose d' alcuna persona nelle case della detta Opera ove dimorano lo vice-operaio e famiglia della detta Opera, dentro dalla porta e chiostro della detta Opera, nè nelle case della detta magione, ove dimora lo guardiano della detta magione, dentro dalla porta e chiostro della magione predetta.
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