La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
142 LIBRO QUARTOmerci orientali; e quelli divisi secondo il costume, depose il comando con la stessa modestia, che tenuta aveva in pigliarlo.
D'indole affatto diversa era Oberto, capo della numerosa famiglia degli Spinola. Costui dubitando non i Guelfi valendosi della mansuetudine e della vittoria di Grillo, crescessero viepiù in potenza, andò con una man di faziosi per la più corta a palazzo (I) (i265); dove aperti i cancelli e soprapreso il podestà, Alberto di Rivola parmigiano guelfo, il condusse legato alle sue case, facendo in tutti i quartieri gridare: Viva Oberto Spinola capitano di Genova! Era l'agosto, tempo nel quale i gentiluomini solevano stare a diporto nelle ville circonvicine. Corsero eglino alla città, o amici delloSpinola,o suoi emoli,o della patria amatori. Ma colui che prevedeva più contrasto che ajuto, aveva già chiuse le porte. I nobili rimasti in città per loro faccende, si erano fortificati nelle proprie torri, mentre il popolo fra il nome a lui caro di capitano e il sospetto della libertà stava sospeso. Di modo che Oberto fe'sonar la campana del parlamento, cosa sempre grata alla moltitudine. Fra la piazza del Duomo ov'ella soleva adunarsi, e il pubblico palazzo che lo Spinola occupava, erano l'alte case de'nobili Guerci, i quali veggendolo andare al parlamento coli1 ordinario seguito degli usurpatori, armi ed inganni, arsero d? indegnazione. Nè passò un istante. Snudò il vecchio Fulcone la spada già sì temuta a'faziosi, e con tutti i suoi familiari si mise in sul passo..
(1) CalT., lib. VII.
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