La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
252 LIBRO QUINTOle furono aperte a' vincitori, i quali dettero fuoco alla bellissima casa di Opizzino, e a quella di suo zio. Crearono poi dodici governatori, sei nobili e sei popolari, bandirono in perpetuo Opizzino, e per cinque anni quegli Spinola che erano seco rimasi.
Queste cose furono stabilite con l'armi in pugno senza autorità di parlamento. Barnaba sdegnato di non recuperare da una delle fazioni il grado rapitogli dall'altra, si ritirò nelle Langhe. Opizzino fece accordo con lui, e i due marchesi si rappattumarono ancora. Il governo temendo la lega di tanti nimici che segrete e numerose aderenze avevano in Genova, consentì allo Spinola, in vece del bando perpetuo, due anni soli di esilio, e in isconto delle case abbruciate, quarantamila genovine. Non era ancora pubblicata la convenzione, che Opizzino se ne penti e a fine di eluderla, persuase agli altri Ghibellini d'Italia, opprèssi similmente da'Guelfi, essere quello il tempo, o mai più, di ricorrere air imperadore. Arrigo VII teneva allora una dieta nella città di Spira., Colà si condussero a nome di tutti Matteo Visconti esiliato da Milano per opera de'Torria-ni, e Tebaldo Brusati sbandito da Brescia. Benignamente furono accolti e ascoltati. Matteo rammemorò l'iniqua uccisione di Corradino, il sangue invendicato di tanti nobili Tedeschi, e venne quindi a descrivere lo stato presente d'Italia: ingiusta dominazione de' re Angioini in Napoli, schiavitù de'papi in Avignone, e oppressione dei Ghibellini per tutto. La presenza dell' augusto regnante rimedierebbe a tanti mali; e a'piedi deled
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