La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
3')8 LIBRO QUINTOsibile, dicea, che i Genovesi si sieno lasciati vincere in mare, e scoraggiare poi tanto? 11 più vecchio, marcio Ghibellino nel cuore, risposerà colpa delle loro sventure esser tutta dell'ammiraglio, cui un senato cartaginese avrebbe già messo in croce; e del partito che ora prendevano esser cagione coloro che ne'pubblici mali pensavano sol a sè stessi. L'indegnata e infelice nazione sperava trovare un principe più giusto che non erano i suoi cittadini.
Fu aperta in cosi dire la sala d'udienza. Gli ambasciadori, malignamente guatati da una moltitudine di cortigiani ecclesiastici e secolari, s'inchinarono all'arcivescovo, offerendogli il governo di Genova ne'termini osservati dal re Roberto. Egli rispose con dolci maniere che accettava l'onorevole incarico, quantunque ne conoscesse le difficoltà; ma confidava nel celeste ajuto e nella x rettitudine delle proprie intenzioni. Prometteva osservare i capitoli richiesti dal popolo genovese, e aveva speranza di renderlo felice.
(9 di ottobre). Elegge di fatto a suo rappresentante in Genova un cavaliere pieno di cortesia, Guglielmo Pallavicino, marchese di Cassano; provvede il Genovesato di bellissimo grano, fa rassettare la via dell'Appennino, dona alla cattedrale un oriuolo a ruote lavorato in Genova sopra il modello di quelli recentemente inventati a Milano, e prima di romper guerra ai Veneziani, deputa loro una solenne ambasceria, della quale Francesco Petrarca è il capo. Non si sa delle proposte condizioni altra cosa fuor che non furono accettate. Petrarca scongiurò privatamente l'ami-
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