La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
CAPO QUARTO 353
Mentre queste cose si travagliavano in Venezia, Nicolò Pisani richiamato per molti avvisi dalla Sardegna, andava in cerca de'Genovesi, com'essi di lui. Giunto alla costa occidentale della Mo-rea,gli piacque di entrare nel golfo della Sapienza, argomentandosi che i nemici facilmente il saprebbero, e audaci com'erano, non dubiterebbero d'investirsi dentro, comunque egli fosse apparecchiato e difeso a suo modo. Veramente quel luogo era infausto per la memoria di un Dandolo sconfittovi nel secolo antecedente; ma Nicolò non si risovenne o non curò dell'augurio. L'ordine da lui tenuto fu questo. Con venti galee e con le navi incatenate insieme si mise alla difesa delle due bocche fra l'isole e la terra ferma. L'altre quindici galee, i legni armati e le saettìe raccomandò a un Morosini in fondo del golfo, acciò sicure da primi colpi pigliassero in mezzo i nemici, se loro avvenisse di sforzare l'entrata. Navi da carico e legni pescarecci non tardarono ad avvisare Pagano Doria. L'uomo coraggioso (I) s'addirizzò subito alla Sapienza. (4 di novembre) E come fu presso alla bocca orientale, considerò attentamente l'ordinanza nimica; schierò le sue navi, e mandò dicendo al Pisani come l'attendeva di fuori, per dar fine alle calamità che tutto il jnondo portava della lor guerra. Nicolò rispose che non intendeva combattere a senno de'suoi nemici. Allora le ciurme genovesi levarono gran grida, vituperando iloro avversarie risuonando nacchere e trombe. Stava la cosa in questi termici G. Stella col. 1092.
Serra, T. IL 23
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