La storia della antica Liguria di Girolamo Serra
354 LIBRO QUINTOni, quando il nipote dell'ammiraglio Doria, e dopo lui un altro capitano si trassero fuori di fila, risoluti a entrare nel golfo con due sole galee. Nicolò vedendoli inoltrare così follemente, fece seguale di non gì'impedire, perchè sperava racchiuderli in mezzo e prenderli ambedue a man salva. Nella stessa guisa entrarono tredici galee di Genovesi a cui non bastò l'animo di abbandonare i due giovani temerari. Or come furono tutte quindici dentro, si spinsero con grande ordine, rapidità e ardimento verso terra contro i navili del Morosini; ì quali impauriti ovvero sdegnati col loro ammiraglio, opposero piccola difesa, tanto che molti più uomini affogarono git-tandosi in mare, che non morirono di ferro ('). I Genovesi fecero segno a'loro compagni dell'ottenuta vittoria; e nel medesimo tempo si drizzarono contro la bocca del golfo, spingendosi innanzi due legni affuocati per gittarli addosso al Pisani. Ma egli non diede loro tempo, arrenden-dendosi come uomo stravolto e fuori di sè; così diseccarono i suoi freschi allori. Subito i vincitori si volsero contro le navi, che l'altra bocca guardavano, e pieno fu il loro trionfo. Si numerarono fra trucidati e sommersi quattro mila Veneziani; prigioni cinque mila ottocento settanta. Niuna galea, niun legno, neppure un uomo fu salvo.
Opinano molti, che se Pagano fosse ito direttamente a Venezia dopo tanta vittoria, recata la avrebbe a mal partito. La generale costernazione
(I) Vedi la nota d.
| |
Doria Genovesi Morosini Genovesi Pisani Veneziani Pagano Venezia Vedi Nicolò Pagano
|