Storia della Repubblica di Genova di Carlo Varese
Il8 STORIA DI GENOVAii58 Cancelliere dell'impero; nè fa mestieri osservare, come fossero in quelle convenzioni tanti appigli da litigar mille anni senza venirne in concorde parere.
Intanto che ventilavansi e giuravansi questi patti, i Vintimigliesi, istigati dai nunzii imperiali correvano all' armi, impadronivansi della rocca già di-ciott' anni prima fabbricata dai Genovesi, e dalla quale veniva alla città strettissima soggezione, e con arrabiate mani la sovvertivano dalle fondamenta. Levava la Repubblica un rumore da non dire presso l'Imperatore che facea il sordo : ma siccome era costretto a slontanarsi perchè più inferocite fremevano le oppresse città della Lombardia, non appena ebbe abbandonate le falde degli Apennini che correvano i Genovesi alle vendette. I Vintimigliesi mal atti a resister loro, pagavano il fio della inutile insurrezione e tornavano all' obbedienza. Molti anzi dei principali fautori di quei moti andavano ad assaggiare la prigionia, e la scure. Cosi per allora sperdevasi il turbine che avea minacciato la Liguria, ed è forza concedere che considerate le smodate ambizioni dell' Imperatore , l'indole sua ardita, intraprendente, fiera, le riportate vittorie, e lo sterminato esercito, i Genovesi liberavansi di lui a discretissimi patti. n5g-u6o Ma non addormentavansi in seno ad una fallace sicurezza : quel muro che all' avvicinarsi del nemico aveano in fretta innalzato a difesa della minacciata città, non era tale da resistere a lunghe percosse „
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