Storia popolare di Genova di Mariano Bargellini

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      232 STORIAdel nemico, gli aveva temilo dietro celeremente. Attese presso il Capo di S. Maria che le galere nemiche uscissero dal Golfo, e quando comparvero, navigò loro incontro. Ma il Doria con un'accorta manovra, si liberò dal combattere perchè volte le prore ai sopravvenienti, fè mostra di accettare la lotta, e quando vide che i Veneziani calate le antenne e ammainate le vele erano inabili a seguitarlo, cambiando subitamente direzione, entrò nell'Adriatico ed approdò a Trau, comodo porto di Dalmazia, dove si riunì alle tre navi che Pier Piccone dopo la rotta di Terracina, avea guidate in quelle acque. Giunsero poco dopo i Veneziani e tentarono eforzare il porto, prima dal lato di mare, poscia sbarcate le milizie, da quello di terra; ma respinti in amendue gli scontri si ritirarono.
      Avuto un rinforzo di cinque navi, con munizioni ed armi da Venezia, ritornò poco dopo il Pisani sopra Trau, e riuscendo i suoi sforzi ugualmente infruttuosi, navigò in Istria -e si fermò a Pola per svernarvi. Luciano Doria avendo il mare libero, andò a Zara. Non è da passarsi sotto silenzio un generoso atto caratteristico della grande e disinteressata anima del capitano genovese, al quale mentre si tratteneva a Trau, essendo venute a mancare le vettovaglie nè avendovi modo di procacciarne per il verno rigido ed il paese infecondo, non increbbe di dare tuttociò che possedeva conle sue argenterie per il sostentamento delle ciurme: ad un marinaro che
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      si moriva di fame, non trovandosi altro, donò fino la fibbia della sua cintura.
      Al cominciare della primavera, le due flotte ripresero il mare. Una parte della veneziana si indirizzò verso la Puglia, affine di scortare un carico di grano destinato per Venezia, alla quale l'esercito del Signor di Padova impediva la tratta dalla Lombardia e dalle Provincie circostanti. Luciano Doria, avuto avviso delle cose, spediva tosto tredici navi a tagliare la via alle reduci nemiche; onde tre di queste furon prese in Ancona dove erano state sbalzate dalla tempesta, le altre dopo aver sostenuto un fiero affronto eoe le Genovesi, nel quale il comandante di questi perse la vita e Vettore Pisani fu ferito, ridussero in salvo il loro carico. Le tredici Genovesi estendo tornate a Zara dove era Luciano col resto della flotta, questi ne uscì tosto, con Y intenzione di raggiungere i Veneziani e di impadronirsi del carico.
      Procedendo il Doria lungo le coste della Dalmazia era giunto a Pola, quando gli si scoperse schierata nel porto la flotta nemica, forte di ventidue galere
     


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Storia popolare di Genova
dalla sua origine sino ai nostri tempi (Volume Primo)
di Mariano Bargellini
Enrico Monti Genova
1856 pagine 607

   

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