Storia di Roma di Ettore Pais

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      cap, vi, - dall'invasione gallica etc.
      tilo (357 a. C.) devasta l'agro Privernate; la stessa Priverno viene presa dai Romani, fra i quali si distingue daccapo il valoroso centurione Sesto Tullio. (l) Marcio trionfa dei Privernati,(*) e nell'anno successivo, come dittatore, dà una tremenda sconfìtta ai Tarqui-niensi ed ai Falisci, che s'erano spinti sino alle saline, ossia alla foce del Tevere; ottomila Etruschi vengono fatti prigionieri come nel 391 a. C. (*) Nel 355 i Romani invadono alla loro volta il territorio tarquiniense e nel 354 rendono loro la pariglia; i prigionieri vengono trucidati; fra essi trecentociuquantotto appartenenti alla nobiltà condotti a Roma vi sono uccisi nel Foro ad espiazione dei trecento e sette Romani pochi anni prima periti in tal modo a Tarquinì. (4) Contemporaneamente i Romani combattono contro i Tiburti ; nel 355 conquistano su loro Empulum, nel successivo Sa-xula, Tibur è obbligata di arrendersi e la fortuna delle loro armi fa sì che i Sanniti chiedano ed ottengano di stringere alleanza con essi. (5) Nel 353 si pensa a punire i Falisci e i Ceriti per l'aiuto dato ai Tarquiniensi; si crea dittatore T. Manlio, che il comandola notizia di una guerra contro i Falisci, nel 353 (= 356 a. C. Varr.) ih. 36, parla di una invasione dei Tirreni nel territorio romano, e nel 351 a. C. (= 354 a. C. Varr.) dopo la menzione di tregue fatte con i Prenestini, aggiunge, ih. 45: Tocpxt)-vtoug 5'àv5pa£ SiaxoaJoug xai égiqxovxa S>j[ioaia sfravaxcjoaav sv xyj à
      (1) Liv. VII, 16; cfr. Dion. Hal. XIV, 13.
      (2) 11 trionfo di Marcio Rutilo, oltre che da Livio, l. c., è ricordato dagli Atti Trionfali all'anno 396 u. c. (=397 a, u. c. V. = 357 a. C.)
      (3) Liv. VII, 17; cfr. V, 32. V. anche Jet. Triumph.: K C. Marcins L. f. C. n. Rutilus dict. a. CCCXCVII (= 398 V. = 356 a. C.) de Tusceis pridie Non. Mai.
      (4) Liv, VII, 18; 19, 2: u in Tarquinienses acerbe saevitum: multis mor-talibus in acie caesis ex ingenti captivorum numero trecenti quinqnaginta octo delecti, nobilissimus quisque, qui Romam mitterentur; volgus aliud trucidatimi, nec populus in eos, qui missi Romam erant, mitior fuit: medio in Foro omnes virgis caesi ac securi percussi. id prò immolatis in foro Tarquiniensium Ro-manis poenae hostibus redditum Intorno alla relazione che questo fatto ha con la leggenda dei Fabì, v. s. parte I, p. 518.
      (5) Liv. l.c.: u res bello bene gestae, ut Sannites quoque amicitiam pete-rent, effecerunt. legatis eorum comiter ab senatu responsum, foedere in socie-tatem accepti Gli Atti Trionfali ricordano nel 354 a. C. un trionfo di M. Fabio sui Tiburti,


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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino
1899 pagine 746

   

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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche




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