Storia di Roma di Ettore Pais
250 cap. vii. - dall'intervento romano nella campania etcsuo maestro della cavalleria M. Fabio Àmbusto. (l) Xel 298 l'esercito romano è del pari liberato da simile pericolo dal console Q. Fabio che annuncia il prossimo arrivo del collega P. Decio, che i nemici avrebbe preso alle spalle. (-) Ed anche nel 306 un console Cornelio si trova a mal partito fra i Sanniti che lo hanno colto in una valle, donde lo trae d'impaccio il sopraggiungere del collega Marcio. (3) Quanto vi sia di vero in tutti codesti racconti indagheremo fra poco; (4) ma intanto notiamo subito che l'avvenimento del 322 era interamente negato da quegli antichi autori secondo i quali il dittatore Cornelio non avrebbe preso parte alla guerra. (5) La spedizione del 343 fatta dal console Cornelio contro i Sanniti, con cui sarebbe incominciata quella prima guerra sannitica che Diodoro, ignoriamo per quali ragioni, ha passato sotto silenzio, ricorda quella che al principio della posteriore lotta con tal gente (nel 327) fa il console L. Cornelio. (6) Che si tratti di un solo racconto riferito due volte, prova anche la circostanza che tanto nel 341 come nel 327 i Privernati, i Fundani, i Formiani sono in guerra con Roma. Quest'ultimo dato è infatti la ripetizione di un solo fatto. (7)
La notizia che sino dal 343 il console M. Valerio avrebbe superati i Sanniti presso il monte Gauro non lungi da Cuma, non porgerebbe per sè sola occasione a gravi dubbi. Xon si comprende, e vero, a primo aspetto quali necessità strategiche abbiano indotto il generale romano, intento a difendere i Capuani, a combattere in un angolo posto fuori del centro delle operazioni, dove non ci attenderemmo il nemico. Ma si spiega anche una battaglia presso il
(') Liv. Vili, 38.
(2) Liv. X, 14, 21. Un Fabio non poteva confessare di avere realmente ricevuto aiuti di tal genere da quel collega plebeo con cui lo si fa più tardi discutere intorno alle provincie, v. Liv. X, 24 ad a. 295, cfr. cap. sg. ; perciò si finge una versione in cui Fabio avrebbe detto ad arte che attendeva il collega, e solo per rinfrancare l'animo dei suoi.
(3) Liv. IX, 43.
(4) Y. al cap. sg.
Liv. Vili, 40.
(*) Cfr. Liv. VII, 32 sqq.; VIII, 22 sqq.
(7 Liv. Vili, 23, 2; cfr. VII, 42, S; Vili, 1; v. oltre in questo capitolo.
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Storia di Roma
Parte Seconda
di Ettore Pais
Carlo Clausen Torino 1899
pagine 746 |
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Pagina (297/795)
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da: Storia d'Italia dai tempi più antichi alla fine delle guerre puniche
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