Storia di Torino di Luigi Cibrario
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essere il Blancardi autore della maggiore delle scel-leraggini; doversi cominciare dalVarrestarlo-
esservi perciò prove soprabbondanti; esservi prova (V una falsità giudieiale ; poter fuggire ed accrescere le maldicenzec con la sua mala
natura li pericolisicché vi voleva una soda e ferma deliberazione di S. A. R. di lasciar fare alla giustizia il suo corso (11).
Appoggiavansi quesli giudici troppo solleciti non tanto ai delitti di lesa giustiziaquanto a quelli di lesa maestà per la maldicenza contro al principe; ma Carlo Emmanuele prudentissimo non si risolvea
finche stretto da molti latie persuaso della reità
permise si procedesse. In gennaio del 1675
all'uscir d'un congresso tenuto in casa del primo presidente Novarina
Blancardi fu da un maggiore di piazza arrestatofatto entrare in una sedia
portato in castelloe per maggior crudeltà
rinchiuso nel carcere stesso del conte Catalano Alfieri
dove raccapricciò vedendo sopra la tavolasulla quale erane stato aperto il corpo
una traccia di sangue; questa macchia di sangue gli percosse per tal modo l'imaginazioneche
da qualunque lato girasse lo sguardodicono
che l'avesse poi perpetuamente avanti agli occhi.
Nella inquisizione che si fece svanì l'accusa di prevaricazione a danno del conte Alfieri
ed invece il fisco credette potergli imputare una falsità
che si disse commessa da un notaioper favorire il conte
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (434/781)
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