Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo quarto
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confusioneli ricreava
li confortavadava l'adito alla speranza. Cosi potente era la sua influenza sui cuori
che dai primarii personaggi dello Stato fino a quegli sciagurati che espiavano sul patibolo i misfattilutti voleano confessarsi da lui. Quando correa qualche festività
dall'alba al meriggiodalle prime ore pomeridiane fin verso la mezzanotte
egli slava confessando in chiesain camera
sempre pazientesempre soave
sempre uguale col primo come coll'ul-timosenza precipitazione
senza affanno. Racconta lo scrittore della sua vitatestimonio oculare
che un giorno dopo d'aver confessalo in chiesa tutta la mattinaappena preso poco cibo
fu assediato in camera dai penitenti.
Il corridoio inferiore della casa della congregazione era pieno di penitenti ; pieno il corridoio supcriore. Una gran massa ve ne avea di stipali contro la porta della camera ; il padre Prever era obbligalouscendo un penitente
ad accompagnarlo perchè potesse trovar la viae per farne entrar dentro un altro. Al suo comparire gridavano molti: misericordia ; e per essere preferiti
posposto ogni rossoregridavano: Padre
ascolti me che sono cinquesette
veni'1 anni che non mi son confessato.
Padre Prever rimandava tulli consolatie di tutti quasi i suoi penitenti sperava l'eterna salvezza
fuorché d'alcuni che dell'opere spirituali credeano farsi velo e scala ad intenti mondani; di costoro
Fui. II 7S
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (613/781)
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Stato Prever Padre Prever
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