Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia di

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      AEREA LOCOMOZIONE
      8 _ ___l'interno ina si e più nell'esterno per ritrarre dalle sue eipansioni forze sempre nuove e cooperare potentemente al- l'incivilimento orientale donde ritrarr! ricchezza e potenza.
      * AEREA LOCOMOZIONE Imece. tecn.). - Nel voi. tv di questo Supplimenlo o Annuario abbiamo presa occasione da [! un grind'uccello a vapore che sulle pagine illustrate dei giornali facevasi volare agli occhi dei lettori per dichiarare a qual punto si trovasse lo studio del gran problema meccanico della locomozione aerea e come aolo si doveste fondare una soluzione possibile su quel principio ttesao per cui la natura ottiene si meravigliosamente la sospensione nell'aria ed il volo si lungamente esteso degli uccelli.
      Si continuarono d'allora in poi ad annunziare al pubblico nuovi congegni per volare da coloro che credono di poter inventare aenza avere mai nulla studiato e per contro si studiò la questione con nuove oaservazioni ed esperienze da coloro cbe tu solide basi stabiliicono le loro ricerche e ti accontentano di giungere con ette a più modano ma ticuro e probabilmente più utile risultato.
      Il aig. Mare; espose all'Accademia delle scienze di Parigi le sue ingegnose osservazioni sperimentali sul modo di volare degli insetti. Avendo indorate le estremiti delle prime ali di un imenottero e facendolo volare attraverso un raggio di sole studiò la curva descritta nello spazio dalla punta indorata delle ali e la riconobbe simile a quella di un 8 in cifra. seguiva che durante uni salita e discesa ossia durante ui batter d'ali compiuto queste erano piegate due volte l'una avanti e l'altra indietro. A meglio studiare poi in qual sento si descrivesse la cifra aervivasi ancora d'una piccola verga di vetro tinta di nero fumo cui egli presentava nei diverti punti di passaggio di un'ala ora davanti ed ora indietro ora sopra ed ora sotto studiando poi le tracce sul nero fumo lasciate dall'ala nel suo leggiero sfregarti contro la verga di vetro tracce che rinveniva legnate or aopra ed or totlo la detta verga.
      Da queste sue ricerche il Harej potè gii conchiudere che le ali d'un intetto al nell'alzarti che Dell'abbassarsi ti piegano dalla parte posteriore e verao l'innanii e che il piano delli ali è in un batter d'ali due volte mutato. Rieace cosi possibile lo spiegare l'itinerario della punta delle ali su tutti punti della cifra luminosa e la diverta intensità di luce collantemente notata nei due rami dell'8.
      Ma tale complicazione di movimenti esigerebbe nell'insetto nn complicatissimo apparecchio muscolare te li suppone chi l'animale debba direttamente produrre da te stesso otto ; dieci successive manovre per ogni bitter d'ala e tutte ripeterle per ordine 200 e 300 volte al minuto secondo. Né questo complicalo meccanismo riscontrasi nell'anatomia degli insetti; ma è possibile invece ricorrendo ancora all'osservazione il trovare una spiegizione più semplice ed accettabile.
      Le ali degli insetti non tono in tutta la loro estensione dotate di uguale resistenza; e mentre sull'orlo anteriore si distinguono facilmente buone nervature capaci di rigidezza grandissima nella parte di dietro ette sono per contro sottili assai e flessibilissime sicché nel rapido abbassare delle ali la parte nervata potrà solamente resistere mentre la parti fattibile sarà ripiegata verso l'alto dalla reiistenza dell'aria e tutta l'ala assumerà tale posizione obliqua da trovarsi h faccia superiore rivolta verso l'innanzi. E vedesi ancora che nel successivo alzarsi dell'ala la faccia superiore di questa sarà per analoga ragione ripiegata in dietro. Basta adunque all'insetto di potere abbassare ed Inalzare le ali perchè la resistenza dell'aria riesca a produrre gli altri movimenti.
      La deviazione dal piano di un'ala cresce inoltre col ere-
      ttila velocità di sua asceta o di tua discesa; epperi l'ala trovarsi diversamente incurvata nelle successive posizioni poiché la velocità cresce naturalmente a misura cbe l'ala si scosta dal punto di partenza e diminuisce a mitura si a all'altra posizione estrema dalla quale deve poi retrocedere. Onde la complicazione del movimento indicato dall'8 in cifra e cbe riscontrasi imitato ancora nella manovra dei rematori.
      Strauss Durkheim aveva già emesso quest'idea augii effetti della resistenza dell'aria nel variare il piano di inclinazione slle ali e gli sperimenti ottici di Marej nuove prove soto-inistraroito in appoggio della stessa teoria. Ma per meglio confermarne l'esattezza volle ancora il Ma-•y costruire un apparecchio che mesto in moto da uoa tromba d'aria producesse l'inalzamene e luccessivo abbuiamento di un pajo d'ali foggiate come quelle degli insetti e costituite ancor asse da una rigida nervatura dinanzi e po-iteriormeDte d'una flessibile superficie composta da inte-ilini di bue sostenuta da aollilìuimi fili d'acciajo. Ben lungi dal pretendere cbe tale apparecchio aveste sufficiente forza motrice di sollevare il proprio peto il Mare; seppe legarlo equilibrato ad un'asta girevole intorno al proprio atte e te forza motrice dovevasi sviluppare al battere delle ali iiecooe la teoria esposta faceva prevedere tutto il aistema tvrebbe preso a girare intorno a quell'aire. L'insetto artificiale di Marej non si tosto fu messo in quelle condizioni :pl diflalti un rapido movimento di rotazione; il modello presentato all'Accademia delle icienze sviluppavi una fona di trazione misurabile con dinamometro ed un lavoro paragonabile al tollevainento di un peso di 8 a 10 grammi ad cn metro in un minuto aecondo. Cosicché non v'ba dubbio che aumento nell'estensione e nella flessibilità delle ali e la maggiore frequenza dei colpi possono ottenere uno tTorzo lente più energico assai.
      S'indorarono pure le estremità delle ali dell'inietto arlifi-ile e si constatarono cosi gli stessi movimenti di varia inclinazione delle ali d'un insetto vero eaattamente riprodursi nell'insetto meccanico. Ma la forza motrice della tromba d'aria non poteva produrre cbe un sol movimento di rotazione delle ali mantenendole sempre in un medesimo piano ; tutti gli altri movimenti erano dunque prodotti direttamente dalla resistenza dell'aria.
      Il Mire; promise altresì d'occuparsi del modo di volare degli uccelli cui disse non doversi credere identico a quello degli inselli; e dallo studio diligente del modo di volare degli insetti e degli uccelli egli vuole certamente dedurre l« leggi per dare agli uomini un apparecchio da volare.
      Intorno al medesimo scopo lavora eziandio li cosi della Aeronautical Society of Creai Britain presieduta dal duca di Argjrll Il socio Brown diise essere un'onta per il ooilro secolo cbe ancora non siasi riuscito a nettamente formulare i principi; cbe regolano il volo degli uccelli; trattasi in sostanza di un problema puramente meccanico e la cui aolu-zione deve farci conoscere il sistema di locomozione più perfetto ; essendoché gli uccelli ti lenti a camminare percorrono lo spazio con velocità maggiore di qualsiasi altro animale cbe ai appoggi al suolo e perfino di quei quadrupedi dotali da natura di speciali organismi perla corsa; ma la forza muscolare è la comune origine dei diversi movimenti e non vi ha dubbio che un uccello maggiormente fatica a camminare e correre di quel che ti affatichi a volare.
      Li sospensione degli uccelli nell'aria è unicamente dovuta al movimento (vedi Aere* locomozione nel voi. iv S.) e solamente per sollevare il proprio peBO non gii per toste»


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Supplemento perenne alla Nuova Enciclopedia Popolare
Rivista annuale (1870-1871)
di
Utet
1872 pagine 743

   

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