Vili
Di Giovanni Andrea Scartazzini
condotto a fine dal teologo, filosofo e naturalista colto e geniale che apparve lo Scartazzini ; il quale, come cultore di scienze, si rivelò dapprima all'Italia col Darvinismo in Germania, inserito nel primo fascicolo della « Rivista Internazionale » (Firenze, 1876), di cui egli fu uno dei fondatori e dei più attivi collaboratori, quasi esclusivamente però in argomenti danteschi.
Eifacciainoci ora un po' addietro, per seguire poi il Nostro nell' essenziale argomento de' suoi studi, attingendo anzitutto alle poche notizie che di sé egli ci lasciò nel Dante in Oermania (I, 191-194).
Dall'università di Berna era appena ritornato al paese natale, quando, nell'inverno del 1865, ebbe l'invito di tenere alcune lezioni pubbliche in Bienna : parlò quivi della vita di Dante prima, delle opere, e specialmente della Commedia, poi. Perché pubblicasse tosto questi saggi, gli furono intorno gli amici dall'una parte e il libraio editore Steinheil dall'altra; seppe resistere egli a quelle sollecitazioni, finché poc'appresso, nel tranquillo ritiro di Ablandsclien, non ebbe raccolto e studiato quanti libri danteschi potè. Allora soltanto, cioè nel 1869, si tenne in grado di affrontare il pubblico giudizio col libro : Dante Alighieri, seine Zeit, sein Lében und seine WerJce, edito appunto dallo Steinheil a Bienna e rimesso in commercio, dieci anni appresso, a Francoforte sul Meno (1879); ne gradi assai la dedica l'illustre dantista che riempi del proprio nome il secolo, il prof. Carlo Witte, il quale, alle pubbliche lodi per il lavoro, volle poi aggiunger pure una visita all' autore. Riferendone all' amico dantista e connazionale Alfredo Reumont, l'ultimo giorno del 1871, il Witte stesso scriveva : « Stando in Svizzera ho fatto una visita allo Scartazzini, allora sempre