Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA NEBBIA SULLA NAZIONEgoverno provvide, aiutato anche da larghi contributi privati. Il Re offrì mezzo milione.
Il governo francese si mostrò particolarmente volonteroso di giovare ai nostri emigrati : e il ministro della guerra, Messimy, mandò all'ambasciatore Tittoni una lettera così concepita :
« I figli della nostra sorella latina, che la guerra ha cacciati dalla regione di Briey, portavano alla nostra industria una collaborazione assai apprezzata. È giusto che essi siano stati oggetto di tutta la nostra benevolenza. e sono lieto di aver potuto in una certa misura contribuire ad alleviare i loro disagi. »
Durante il rimpatrio di tante migliaia d'emigrati, molti incidenti si verificarono, alcuni anche gravissimi. I giornali, in quei giorni, furono pieni d'episodi sensazionali : e recarono i particolari di vere tragedie, che si sarebbero svolte specialmente in paesi tedeschi, nei quali era divampato l'odio contro gli italiani. Ma quelle cronache affrettate, alle quali le condizioni dei paesi in guerra non consentirono di far seguire più precisi controlli, restano in gran parte tuttora allo stato di punti interrogativi...
Un'altra ripercussione della guerra si fece sentire nella politica interna. Allo scoppio del conflitto, il Parlamento era chiuso : e non mancò la richiesta di qualche provvedimento in proposito.
Infatti, fino da quando la situazione internazionale andò aggravandosi, era sorto tra le frazioni estreme della Camera un movimento tendente ad ottenere che sull' atteggiamento dell'Italia fosse chiamato a pronunziarsi il Parlamento.
Primi a chiedere la riapertura della Camera furono i socialisti, seguiti poi da alcuni deputati di altri partiti, in prevalenza repubblicani, i quali inviarono all'uopo una precisa richiesta tanto al Capo del Governo, quanto al presidente della Camera, insieme al testo di una mozione che avrebbero voluto veder discussa.
Poi una rappresentanza del gruppo parlamentare socialista andò dal Presidente del Consiglio a rinnovare
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