Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAviero Zuccarini, segretario politico del partito, scriveva :
      « È oggi l'unico partito, il nostro, che abbia detto una franca parola.
      « La nostra posizione è così precisata. Cosa sentiamo, cosa vorremmo, quale il dovere : noi non abbiamo da altri esempio o incitamento o consiglio. Un solo obbligo correva a noi sopratutto : quello d'interpretare il sentimento della nazione italiana. Osi alcuno dire che nel nostro appello agli italiani non è il cuore d'Italia!
      « Eppure è ancora grande silenzio. Tace il governo, tacciono i partiti d'avanguardia, tacciono gli uomini d'ordine, tacciono i gruppi nazionalisti...
      « Cosa è dunque? Cosa trattiene i più incerti e pensierosi? Cosa è che si medita in silenzio? Dove è, dove dovrà essere il nostro posto? Fosse questo un silenzio operoso! Ma no. Non è, non può essere. È il silenzio della incertezza...
      « Neutralità è posizione d'indifferenza; nulla di più, nulla di meglio. Un governo non può della neutralità fare programma, non può un partito farne oggetto del suo apostolato. Questa guerra non è solo un episodio della lotta di popoli per vincersi e per sopraffarsi; è di più, è la conclusione di un'epoca. C'è qualche cosa che precipita nella grande conflagrazione di armati, di cui siamo inoperosi spettatori : cosa, non sappiamo, ma il mondo ci si presenterà domani con nuova faccia, con nuove situazioni, con diversi problemi. Forse un'era di più alta civiltà; forse, invece, — ma non sarà — un nuovo periodo di barbarie e di oppressione. Certo è che o-gni popolo vede giuocati, sulla posta di questa guerra, i propri futuri destini. Si può rimanere indifferenti o solo incerti? Si può pensare che, comunque vada la guerra, i nostri interessi non saranno toccati o la nostra posizione modificata? E allora conviene attendere? E fino a quando? E per ottenere che cosa?
      « L'Italia è sorta ad unità di nazione in nome del diritto dei popoli a costituirsi e a reggersi liberamente. Or se la carta d'Europa s'ha a rifare, ciò deve essere in base al principio delle libere nazionalità. Ogni nazione sia restituita ai propri confini, e cesseranno le maggiori
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 5. I veggenti (L'orientazione dei partiti)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 177

   

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