Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      GLI EREDI DI MACHIAVELLIavevamo bisogno di costringerla ad accordarsi con noi per le cose di Libia; non avevamo alcuna intenzione, nè interesse a turbare lo statu quo balcanico; volevamo soltanto affrettare la fine della guerra. Le nostre operazioni navali non avevano altro scopo che questo, e in fondo ciò, costringendo la I urchia a cedere, giovava amiche a togliere ogni ragione di fermento contro l'Impero ottomano nei Balcani. Eppure Vienna ci impedì di far la guerra alla Turchia nel modo che a noi era conveniente, e minacciò alla sua volta provvedimenti gravi — vale a dire la guerra — nel caso che noi avessimo insistito. Poteva esservi un contegno ispirato a maggiore malevolenza, governato da uno spirito più dispettoso e più torbido?
      « Quando, invece, nacque la quistione con la Serbia, lo stesso trattato, lo stesso articolo 7 furono considerati a Vienna con una logica del tutto opposta. L'Austria si apparecchiava alla guerra, la decideva; ma, non solo non prendeva gli accordi che erano obbligatori con noi, ma anche non ci dava alcun preavviso della lotta nella quale si ingaggiava... »
      Dopo aver ampiamente svolto questa tesi, l'on. Torre ricordava che in Italia non pochi ritennero nei primordi che il trattato d'alleanza ci obbligasse a scendere in campo al fianco degli Imperi centrali. E soggiungeva che anche costoro vedono finalmente come le loro illazioni fossero sbagliate, perchè erano sbagliate le loro premesse, e perchè erano arbitrarie le loro interpretazioni.
      « Oggi — concludeva l'on. Torre — appare luminoso a tutti che l'alleanza aveva cessato di aver valore, che l'Italia poteva denunziarla e che la responsabilità della svalutazione spettava agli altri due alleati, non a noi.
      « Se qualche italiano in buona fe'de ha avuto dei dubbi, si acquieti, si rassereni. L'Italia è al suo posto, nel campo del diritto e nel campo dell'onore. La responsabilità della conflagrazione non è nostra. Le conseguenze che la guerra europea porta con sè, ci obbligano a un'azione che, mentre è conforme al nostro diritto e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 13. Gli eredi di Machiavelli (La preparazione diplomatica)
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 184

   

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