Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IIIL PLEBISCITO DI ROMA
Manifestazioni grandiose — Il popolo al Campidoglio — Le parole augurali del Sindaco — La spada di Nino Bixio — Un'infiam-
mata orazione di d'annunzio — L'ora suprema — ]l monito diCavour — Le campane del Campidoglio — Un discorso di Bar-zilai — Re e poeta — Gli studenti alle armi — La volontà d'Italia.
Nella grande ora che maturava, Roma fu all'altezza del suo nome, della sua tradizione, del suo ufficio di rappresentante suprema dell'anima nazionale. Nella vibrazione altissima del sentimento patriottico, la capitale d'Italia diede spettacolo di magnifica dignità : e le manifestazioni del popolo assunsero linee e proporzioni di inobliabile grandiosità e bellezza.
11 giorno 17 vide una dimostrazione che resterà memoranda. Nel pomeriggio un'immensa colonna di popolo, sulla quale ondeggiava una selva di bandiere, mosse verso il Campidoglio.
La folla cresce ad ogni passo; un coro di voci innumerevoli intona l'inno di Mameli. I bei vessilli delle città irredente sollevano una ondata indicibile di entusiasmo. Tutti agitano i cappelli, tutti gridano : Viva Trento e Trieste! Abbasso l'Austria! Viva la guerra!
Il grandioso corteo raggiunge la piazza del Campidoglio che già rigurgita di altra gente. Sulla loggia del palazzo senatorio ove è disteso un grande arazzo rosso,
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