Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL MINIS I ERO NAZIONAI ì
lcr orlare quanto precede a conoscenza del Governo imperiale germanico ».
Come si vede, nel dichiarare la guerra alla Germania, l'Italia potè elencare la lunga serie di episodi, che ne costituivano la legittimazione assoluta. Il frutto era ben maturo; e nell'opportunità di coglierlo, concordarono plaudendo anche coloro che avevano sconsigliato di stender la mano intempestivamente sul frutto acerbo...
Con questo atto gravissimo, ma serenamente e fermamente compiuto, l'Italia rivelava la consapevolezza della propria forza, l'equilibrato assetto della sua nuova situazione internazionale, la fiera sicurezza del compimento dei suoi alti destini.
II giorno della dichiarazione di guerra alla Germania fu una data storica, che segnò definitivamente l'avvento di una grande Italia, arbitra sovrana e unica delle proprie sorti, forza efficiente tra le maggiori che dovevano segnare l'avvenire del mondo.
Commentando la dichiarazione di guerra dell'Italia alla Germania, il Giornale d'Italia scriveva :
« Il paese apprenderà con viva soddisfazione, come avviene per i fatti molto attesi, questo avvenimento il quale se non racchiude conseguenze pratiche immediate di straordinaria importanza, reca seco effetti morali e ideali da esercitare in un tempo più o meno lontano il più considerevole peso. Gli è che la guerra italo-germa-nica. prima che nel documento storico oggi offertoci, si era già maturata ed esisteva nella coscienza italiana. Se è vero che un governo deve tener conto anche degli atteggiamenti della pubblica opinione, oggi questo suo atto non può non riscuotere l'approvazione e il consentimento generale. Ma un governo non può agire soltanto come la pubblica opinione del paese pér avventura vor-lebbe indicargli. Esso ha responsabilità davanti a sè stesso, davanti alla storia, esso deve seguire una linea di condotta coerente che si svolge grado a grado sulla falsariga delle realtà politiche nell'atmosfera della più limpida sincerità ».
Il Giornale d'Italia osservava poi come la dichiarazio-
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