Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      •LA PATRIA VIOLATAvi sostenersi contro l'ala Lukas dell'esercito di Boro e vie.
      La minaccia più grave e irresistibile si manifestava dalla parte della conca di Plezzo. Il gruppo austro-ungarico di. von Krauss, infatti, rotti gli ostacoli di fondo valle, mascherata con poca gente la difesa dei reparti italiani che trovavansi sulle falde meridionali del Rom-bon, avventavasi come un solo uomo in direzione della stretta di Saga e da qui, incurante dei nostri presidii situati sul Pollonik e sullo Stol, puntava con la massima risolutezza in direzione del grande corridoio formato dai torrenti Uccea e Resia.
      La mossa avversaria mirava dunque, come giustamente notava l'Alessi, assai più in alto che alle spalle della II Armata italiana; mirava al punto interno e più delicato di congiunzione fra il medio Isonzo e lo sbocco al piano dei bacini della Carnia, quanto dire ai nuclei di rifornimento e di collegamento fra due scacchieri importantissimi.
      Il tentativo di arginare questa rottura fra i baluardi del Monte Canin e del Monte Maggiore, falliva. Il nemico avanzava con sorprendente rapidità. Le rotabili di arroccamento, ancora in dominio nostro, erano intasate dal repentino ingolfarsi dei servizi. Veniva a mancare quella scioltezza di movimento che, durante la Strafe-Expedition del 1916, ci aveva permesso di creare, in terreno indifeso e sprovveduto di naturali risorse, una barriera insormontabile.
      L'Alessi, presente sul fronte e ben in grado di sapere molte cose, afferma a questo punto che nella notte sul 26 l'Alto Comando italiano aveva precisa davanti agli occhi la gravità della situazione anche in rapporto al * rendimento delle truppe della II Armata. Con gl'Imperiali lungo le valli del Natisone, sul costone del Ko-lowrat e sopra tutto lungo il corridoio del torrente Resia, affluente di sinistra del Fella, ogni proposito di resistenza generale avrebbe assunto il carattere di una magnanima ma inescusabile follia.
      Perciò la III Armata, al comando del Duca d'Aosta, e l'Armata della zona Carnia, guidata dal generale
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      I. ReccioStoria della euerra d'Italia — Voi. XXII. 2


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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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