Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIA
— iil soffrire magnanimamente per l'Italia è vocazione gloriosa, onde tutti gli italiani, all'incomparabile dolore delle intrepide Venezie, si inchinano commossi e riconoscenti.
« Il voto che io vi propongo, sentendo nell'animo mio l'animo di tutti voi, è affermazione di vera, profonda, piena concordia rivolta interamente all'avvenire, affermazione di Volontà ardente e gagliarda e di propositi invitti; ed esso stringerà un nuovo vincolo tra la Camera ed il Paese per l'indomita fusione di ogni energia, per la perseveranza in ogni sacrifìcio. Risponderemo così all'altissimo appello del Re, che fieramente oppone al nemico invasore il fremito del sentimento italiano e le tradizioni della sua Casa, fidenti, noi al pari di lui, nel valore del nostro esercito, fidenti più che mai, nel momento delle più ardue prove, nei soldati d'ogni parte d'Italia, di quei soldati le cui gesta meravigliose sanno e diranno perennemente i monti, le vallate, le città che una volta ancora redimeranno, dove si versò il miglior sangue d'Italia, dove mirano le madri e le spose dei nostri caduti, affrettando ansiosamente il giorno in cui la bandiera italiana protegga nuovamente e per sempre i loro sepolcri.
« Sia, onorevoli colleghi, il nostro voto affermazione di fede negli Alleati, insieme coi quali combattiamo con un comune intento per la libertà delle nazioni, e salutiamo i prodi di Francia e di Inghilterra che le nostre popolazioni accolgono con fervente fraternità; sono i figli di coloro che il tricolore italiano, affidato allora al Piemonte, conobbero in Crimea e al cui fianco il tricolore italiano oggi si dispiega levato più che mai in alto dal cuore dei nostri combattenti, da tutti i nostri cuori. Non pensi il nemico invasore di deprimerci, di dividerci, di scompigliare i propositi nostri. Dalla Reggia alle più umili case, da ogni città ad ogni villa, dalle scuole alle officine ed ai campi è unanime il pensiero, unanime il volere per la patria rivendicazione, e di fronte all'ira ed alle minacce nemiche si risveglia il grido fatidico di Carlo Alberto e risuona per tutte le terre e per tutti i ma-
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