Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA PATRIA VIOLATAe della Russia, avendo presa cognizione di questo Memorandum ed essendo muniti dei poteri all'uopo, si accordarono come segue col rappresentante dell'Italia, il quale pure era all'uopo autorizzato dal suo Governo :
      « La Francia, la Gran Bretagna, la Russia dichiarano il loro pieno accordo col presente Memorandum sottoposto ad esse dal Governo italiano. Riguardo ai punti I II e III (riferentisi alla coordinazione delle operazioni militari e navali delle quattro Potenze) l'Italia dichiara che essa entrerà in guerra attivamente il più presto possibile, ed in ogni caso non più tardi di un mese dopo la firma del presente documento da parte dei contraenti.
      « (Firmato in quattro copie, 26 aprile 1915).
      Edward Grey, Jules Cambon, Imperiali, Benc\endorff. »
      Come aveva conosciuto 1' on. Bevione quel testo? Esso era stato dapprima reso noto dal governo di Lenin, che lo aveva trovato negli archivi diplomatici del caduto regime imperiale russo : e poi ne aveva pubblicato una traduzione la rivista inglese The New Europe, organo degli interessi jugoslavi.
      Fu appunto l'antitesi in cui codesti interessi, o meglio appetiti, vennero a trovarsi coi diritti italiani, che scatenò intorno alla Dichiarazione di Londra appassionate polemiche e lunghe vicende diplomatiche, delle quali in alcuni momenti subirono la ripercussione i rapporti tra l'Italia e i suoi Alleati.
      La Dichiarazione di Londra fu fin dalle origini argomento di dissensi tra Italia e jugoslavi. Le smodate pretensioni di costoro non volevano acconciarsi alle pur moderate e più che legittime rivendicazioni italiane riconosciute da quel Trattato.
      Per tentar di dirimere questa controversia, taluni pensarono in Italia che convenisse promuovere un'intesa amichevole coi Comitati jugoslavi, che in varie capitali, e specialmente a Londra, spiegavano un'intensa attività.
      Così sorse e fu attuata l'idea di convocare a Roma un
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 22. La patria violata
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 234

   

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