Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (68/205)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAcon la scelta del momento. Si trattava d'attaccare un nemico ancora superiore in forze, saldissimo nella sua compagine, in posizioni fortissimamente preparate. Dopo la nostra vittoria del Piave, la mancanza di forze c di mezzi non ci aveva consentito di sfruttare 1 esercito austriaco, che sotto la guida e con il concorso degli alleati germanici, si era riavuto dalla demoralizzazione ed aveva riparato al suo disordine. La pronta riorganizzazione dei comandi, il sollecito riordinamento delle forze, ottenuti con la sostituzione e col rifacimento delle unità leggere e mediante una rigorosa selezione degli elementi meno solidi; la più sollecita cura del benessere delle truppe combattenti, raggiunta imponendo i più duri sacrifici alle popolazioni dell'interno; tutto ciò aveva ridato ordine e forza all'esercito nemico. Cosicché, se nell'interno della Monarchia le lotte delle nazionalità producevano i loro effetti disgregatori, la compagine morale e materiale dell'avversario rimaneva però intatta o quasi e accaniti sopratutto si dimostravano, e tali si dimostrarono poi anche durante la battaglia di Vittorio Veneto, ungheresi, croati, sloveni, quegli elementi appunto sui quali sembrava dovessero avere maggior presa i dissidi di nazionalità. Ciò ribadiva il convincimento che nessun importante effetto poteva aspettarsi da tale azione disgregatrice, se non dopo un decisivo scacco militare inflitto al nemico. Dell'immutato spirito combattivo delle truppe avversarie si ebbero la sensazione e la misura in piccole azioni parziali, sviluppate qua e là sulla fronte dalle truppe nostre ed alleate, e specialmente in un attacco, da noi tentato nella regione del Tonale il 13 agosto, attacco che incontrò la più accanita delle resistenze ed una sapiente e perfezionata organizzazione del tiro d'artiglieria avversario.
      Così essendo, data la nostra inferiorità numerica e la deficienza dei complementi, e l'impossibilità di provvedere con le nostre sole riserve, la scelta del momento per 1 attacco sull'altipiano diveniva compito assai delicato. Bisognava quindi seguire la situazione con occhio vigile, ed agire senza esitazione al primo accenno di mutamento propizio.
      — 68 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

Pagina (68/205)






Piave Monarchia Vittorio Veneto Tonale