«La plebe si aggiunge ai predoni| il paese va in fiamme e rapine; la colta cittadinanza o fugge| o si nasconde| o muore con le armi alla mano».
Dopo Trivigno le bande assalirono Castelmezzano| Garaguso| Salandra| Craco. E sempre aumentando di numero| il 10 novembre si attaccarono a metà strada da Aliano a Stigliano| e propriamente verso Acinello con una forte colonna di guardia nazionale e truppa del 62° fanteria| comandata dal capitano Icilio Pelizza di Parma. Questi assalì un nemico sei volte maggiore di numero| ed il corrispondente della Perseveranza| scrivendo da Potenza la relazione del 10 novembre| ricorda specialmente l'animoso capitano che attaccò i nemici alla baionetta| né rinunciò alla lotta se non morendo| colpito da una palla al capo tiratagli dallo stesso Borjés| col quale sostenne una lunga lotta a corpo a corpo. Il valoroso ufficiale fu sepolto a Corleto| ove gli hanno eretto un monumento con quattro iscrizioni dettate dal colonnello Marchetti| comandante il 62° fanteria| le quali a me sono state date da mio fratello Benedetto Del Zio| già furiere nel 62° fanteria.
Le iscrizioni sono le seguenti:
il capitano icilio pelizza da parma
del lxii reggimento fanteria italiana combattendo da prode contro i briganti
moriva sul Sauro
il x novembre mdccclxi
giovane a xxix anni| pieno di speranze e di valore alla madre| al fratello piangenti lascia a conforto la memoria di una vita generos.' consacrata alla patria
l'italia da queste ossa di un martire della sua libertà e grandezza grida a tutti i suoi figli
pace e concordia gli abitanti di corleto
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