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Il mondo creato da Dio era una reggia, un tempio, ma mancava colui che doveva esserne il re e il sacerdote. Allora Iddio compì l'opera sua creando l'uomo. La creazione dell'uomo è accuratamente distinta dalla creazione degli altri esseri: è raccontata per ultima e viene attribuita a uno speciale intervento di Dio. Egli forma dalla terra il corpo del primo uomo, Egli crea l'anima di lui (Genesi, 2, 7). Il racconto è denso di profondi insegnamenti, come vedremo.
Questioni accessorie.—L'antichità del mondo e dell'uomo.
A qual tem-po rimonta la creazioneì Distinguiamo l'antichità del mondo da quella dell'uomo.
Circa l'antichità del mondo la Scrittura non insegna nulla.
Essa dice che Dio creò il cielo e la terra « in principio » ; ed è fuori di ogni dubbio che ai giorni della creazione, comunque si vogliano interpretare, risponde uno smisurato periodo di tempo. Della enorme antichità del mondo, prima della comparsa dell'uomo sulla terra, danno indubbie prove le scienze, specie l'astronomia e la geologia (1).
Anche circa l'antichità dell'uomo la Bibbia non offre una cronologia sicura, ma solo elementi di calcolo, non completi e non certi.
Enumera dieci patriarchi prima del diluvio e dieci dopo, notando gli anni della loro vita; ma è possibile che, come San Matteo nella genealogia di N. S. Gesù Cristo omise parecchi personaggi per avere tre serie di quattordici nomi ciascuna, così le generazioni dei patriarchi siano state ridotte al numero di dieci generazioni antidiluviane e dieci posteriori al diluvio, vale a dire al numero delle dita delle due mani, le quali furono già l'origine del nostro sistema decimale. Ed è dimostrato che la Bibbia talora chiama in senso largo « padre » chi è nonno, e « Aglio » chi è nipote. Non possiamo quindi affermare come dottrina della S. Scrittura che l'antichità dell'uomo risalga solo a circa 4000 anni, secondo i dati del testo ebraico, oppure a 6000, secondo i dati della traduzione greca dei Settanta (2). Tocca alla scienza l'ultima parola su tale questione.
(1) Si ricordi la «Conchiglia fossile» di G. Zanella.
(2) La traduzione greca dei Settanta è la più celebre traduzione antica dell'Antico Testamento, chiamata così dal presunto numero dei suoi autori. Fu composta in Alessandria d'Egitto, sede di una numerosissima colonia ebraica. Rimonta al principio del in secolo avanti C. quanto alla Legge di Mosè; e a essa seguirono, in breve periodo di tempo, le altre parti dell'Antico Testamento (cfr. voi. IV, p. 46).