Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4795] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 361
tutte le province che ne dipendevano; parola sonante, insolita e ben istudiata, per vincere con quel diletico di gloria personale la ritrosia che dovea pur sentire ad abbandonare la sua casa e la sua clientela.
Angioi esitò dapprima, ma infine, abbagliato dalla splendida sua missione, appannò nella ragna ed accettò il fattogli partito ; o eh' egli non aggiungesse nella finezza dell' accorgimento i suoi avversari, o che, anche penetratili, non li tenesse buoni a sopraffarlo, e volesse perciò mostrarsi o superiore in possanza o da quanto loro. Cosi, o per confidenza di altrui o di se stesso, egli spingeva le cose sarde in una via novella : perchè da quel punto la parte moderata prendeva abito e direzione diversa; e gli esaltati, accendendosi non più nella capitale, ma in altro luogo meno autorevole, e non più per le antiche pretensioni, ma principalmente per quella quistione del vassallaggio feudale, posero il Governo in condizione meno intricata e più difendevole. Anzi i nomi stessi delle parti ebbero allora a mutarsi ; e i realisti, accomunatisi o tolleranti almeno il consorzio degli antichi patrioti, non si differenziarono più da essi ; e ai più calorosi fra questi ultimi si diè titolo di giacobini, o pel valore della parola, o perchè nelle loro inspirazioni si sentiva un alito francese.
Prima cura dei moderati era stata di colorare in guisa l'assalto di Sassari nelle relazioni fattene a Torino, che no-cessero il meno possibile alla loro causa.1 Accostavansi quindi all' arcivescovo di Sassari, il quale continuava il suo soggiorno nella capitale ; e mostratogli, come mezzo unico a dar termine alle agitazioni che ancor doveano durare si era l'accoglimento delle domande presentate dall'oratore del regno, lo conduce-
* Di ciò specialmente accusavagli poscia Angioi nelle memorie che ebbe a presentare al presidente Cappa, avvocato fiscal regio del Supremo Consiglio di Torino, per sua difesa nel processo che contro a lui si costrusse nel 1797. Esaltava egli in quelle scritture l'assedio di Sassari, e chiamavalo il fatto il più memorando nelle rivoluzioni della Sardegna, e ricordava la letizia sparsa nella capitale al giungerne la nuova. Ma non sapea comportare che si fosse alterata la verità dei fatti nella relazione fattane al re. Sarebbe stato meglio, dicea egli, che al sovrano si fosse svelato tutto ; volea dire, si fosse confessato che il Mundula era stato mandato dal viceré e dagli Stamenti.
Storia di Sardegna. 31
Digitized by
| |
Governo Sassari Torino Accostavansi Sassari Angioi Cappa Supremo Consiglio Torino Sassari Sardegna Mundula Stamenti Sardegna
|