Almanacco Italiano 1911 (parte seconda) di

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      Un po' di maldicenza.
      Nella farmacia dì un paesello dei dintorni ili Napoli, il farmacista, uomo sulla sessantina, ha finito di preparare una medicina, e per meglio proseguire la discussione, mentre ripone nell'astuccio gli occhiali, va a sedersi di fronte al medico del paese, giovane sui treni' anni.
      — Certo, la nuova leggo lia i suoi difetti, ma, 11011 avesse altro pregio, ha quello di rivendicare i nostri diritti! I medicinali di qualunque specie debbono essere venduti nella farmacia, dal farmacista. Eh ! finalmente, egregio dottore, il Governo ha capito che aveva il dovere di difenderci contro i droghieri e contro le specialità!...
      — Già! ed appunto per questo, ha creato il chinino di Stato, e lo fa vendere dai tabaccai!
      — Ma quella è un'altra cosa....
      — No, caro don Fulgenzio, è assolutamente lo stesso! Non capisco che differenza ci sia fra l'industriale Stato e l'industriale A' o Y; fra il chinino in pastiglie e l'olio di ricino in capsule o l'ipecacuana in granuli. Ora, dal momento che queste pastiglie di Stato possono essere vendute dal tabaccaio, o distribuite dal Sindaco, dal Curato e così via, non mi spiego come anche le capsule X od i granuli Fnon possano essero venduti dal negoziante di droghe e prodotti chimici, il quale, almeno, ha quasi sempre uno fra i suoi giovani che è farmacista!
      — E allora noi che ci stiamo a fare?
      — Quello che fa ogni commerciante: a vendere le vostro mercanzie!
      — Bella cosa! ci paragonate ad un venditore di chiodi o ad un pizzicagnolo ! E allora a che serve avere studiato tanto, pagate tante tasse al Governo, quando il Governo non ci deve garentire....
      — Piano piano, per carità, don Fulgenzio! lo dite troppo grosso.... 11 Governo qui, il Governo là.... e allora, perchè il Uoverno, a noi dottori, dopo che abbiamo pagate tante tasse.... (più di voi), dopo che abbiamo studiato tanto.... (più di voi), non garentisee una clientela, non ci salva dalla concorrenza..., che siete voi i primi a farci ?...
      Voi parlate di venditore di chiodi e di pizzicagnolo! Ebbene, vodote: il venditore di chiodi ha una clientela speciale che s'intendo di quello che compra, come all'ingrosso so ne intende chiunque; il pizzicagnolo vendo generi di consumo noti, di cui si sa ilprezzo approssimativo, e si conosce su per giù la qualità. 11 farmacista, no: anzitutto maneggia sostanze pericolose, che richiedono cognizioni speciali, e vende generi manipolati, di cui non si può conoscere la qualità, nò arguire il prezzo. Ecco perchè quel tale Governo che noi Italiani tiriamo sempre in ballo, richiede un corso di studi ed una serie di tasse per darvi il mezzo di addestrarvi in queste manipolazioni, e mettervi in grado di eseguire le nostre ricette. Ma non plus ultra! qui finisce la differenza; oltre di qui non esiste che il commerciante, l'industriale.
      — Eh ! ma ai tempi miei non era così, caro dottore! Ai tempi miei, il farmacista era un artista; i medici scrivevano certe ricette che erano una meraviglia, e ogni medicina che si preparava era un'opera d'arte. Adesso no: Liquore 'lizio, Pillole Caio, Magnesiol Merio, Ricinal Sempronio, e così con un ol e con un al, ve la sbrigate.
      — Tutto cambia, caro don Fulgenzio: una volta c'era la teriaca, con una settantina di componenti, oggi ci sono i prodotti sintetici, i prodotti opotera-pici, i sieri, e così via. Perchè pigliar-vela tanto con le specialità e non con i prodotti come i sieri, i vaecini, ec. ?
      — Perchè i prodotti di questo genere io non li posso fare nella mia farmacia, mentre le così dette specialità, io mi sento forte di farvele tutte, caro dottore; quelle italiane e quelle estere; e vi garantisco che ve le farei a metà prezzo, e così non vedremmo tanti denari nostri emigrare in Francia, in Germania, in Inghilterra, non avremmo arricchito Robin....
      — Scommetto che non siete stato voi ad arricchirlo, don Fulgenzio!
      — Eh! o io o un altro, intanto i denari li ha fatti.
      — E perchè non fato lo .'tosso? Voi dito che vi sentite forte di faro, ec., ec.
      — Dovrei aver© i mezzi suoi!
      — Errore! Sono stati i prodotti che hanno portata la ricchezza, non la ricchezza che ha dato i prodotti. Lasciate che metta in brevo la quostione nei suoi veri termini, o voi che siete un


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Almanacco Italiano 1911 (parte seconda)
Piccola enciclopedia popolare della vita pratica
di
Bemporad Firenze
1904 pagine 710

   

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