Altre modificazioni furono cagionate dal bisogno di perfezionare il modo di riscaldamento coordinandolo ai principi! economici e al miglioramento del lavoro.
Non è molto tempo per tutta l'Italia e la Francia la filatura si operava entro bacinelle riscaldate a fuoco nudo; ciascuna aveva il suo fornello ed un aspo indipendente, mosso direttamente da ragazze; l'industria si poteva ritenere ancora in fascio.
L'invenzione del riscaldamento a vapore e l'introduzione di una trasmissione del moto informata ai principii più elementari della meccanica, fece rapidamente sparire l'antico sistema, introducendo una immensa economia di combustibile e di lavoro motore.
Il passo fu da gigante; la bellezza del prodotto ottenuto lavorando sulle antiche sete, fece credere di aver raggiunto l'apogeo della perfezione. Siccome però sembra che a questo punto si possa accostare ma difficilissimo riesca l'arrivarvi, in breve si introdusse il bisogno di nuove modificazioni. Il riscaldamento fatto con una sola caldaia a vapore che somministra il calore a tutte le bacinelle di una filanda, sebbene sembri teoricamente raggiungere la massima economia, in pratica non va esente da difetti. L'impianto riesce alquanto costoso, le riparazioni assai frequenti e i pezzi fuori d'uso, spesso si trovano deteriorati in modo da scemare in gran parte del loro valore.
La durata quindi non è molto lunga. Il riscaldamento è fatto in buone condizioni: non sono però le migliori.
Nelle bacinelle arriva, continuamente miscuglio di acqua distillata e di vapore: si osservò che il prodotto è lauto migliore quanto maggiore è la quantità d'acqua concentrata che viene a versarsi nella bacinella. Questo fatto si spiega da ciò che l'acqua pura facilita lo sciogliersi della gomma e lo svilupparsi dei bozzoli rendendo minore il pericolo di rottura dei capi: questi inoltre riescono più pastosi e più facilmente appiccaticci sicché si ha un filo di seta greggia regolare e lucente.
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