Francesco Adamoli
Dissertazione sulla 'Filatura della Seta'


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     Tale vantaggio però si ottiene a spese di una gran quantità di calore perduto nel concentrarsi del vapore: la perdita della seta di sciolta non è indifferente.
     Visitai una filanda da poco stabilita in Dervio, paesello sul lago di Como, dal sig. Ripamonti, distinto filatore, direttore dei setifici posti in Bellano e in vani paesi in prossimità del lago, di proprietà dei fratelli Gavazzi di Milano. Il principio sul quale si fonda il banco a bacinelle in essa usato, fu dato dal sig. Bianchi di Milano che ne ha la privativa: fu opportunamente modificato poi dal proprietario in alcune sue parti.
     Esso come è impiantato mi parve risolvere assai bene il problema, e per l'economia di calore e per l'eccellente risultato che dà. Tenterò di darne una descrizione che valga a farlo intendere, non avendo potuto, per mancanza di tempo, comporue i disegni esplicativi necessarii per formarsene una chiara idea.
     Ciascun banco è capace di quattro bacinelle disposte le une di fianco alle altre. Esso è essenzialmente formato da una gran lamiera di ferro lunga quanto il banco, foggiata a superficie cilindrica colla, convessità in basso e chiusa in alto da una lastra piana, che quando il banco funziona (leve essere orizzontale formando la tavola superiore del banco stesso; due lastre anch'esse piane e verticali inchiodate colla prima ai loro estremi, determinano con quella una capacità ampia quanto il banco che serve a contenere dell'acqua. Nel suo interno è longitudinalmente attraversata da un tubo in rame, a sezione piuttosto grande, fissato sulle pareti ed aperto all'esterno da ambe le parti.