La filanda contiene i banchi disposti in una sola fila, accoppiati due a due in modo di avere comune il condotto del fumo. Dietro i banchi su un'altra fila sono collocate sul suolo tre grandi casse contenenti ciascuna otto aspi e le relative trasmissioni ; esse hanno per iscopo di mantener intorno ad ogui aspo una temperatura alquanto elevata, affinchè il filo di seta che si avvolge su di esso si asciughi prontamente e non abbia ad appiccarsi a qualche altro ancor umido e vischioso avvolto poco prima. Il calore è somministrato ad ogni cassa dal condotto del fumo proveniente dai due banchi accoppiati rispettivi; questo la percorre 2 volte nel senso della lunghezza; entra in basso sulla metà della cassa, va tutto in giro di poco elevato sul suolo, e ritornato in mezzo esce dalla cassa ed entra nel camino.
Ogni coppia ili banchi impiega otto operaie; ed è servita da due bacinelle preparatrici poste sul davanti, l'una per la macerazione, l'altra per la spazzolatura. Queste sono pure accoppiate, ma non comunicano fra loro che per un tubo che trasmette i gaz caldi dall'una nell'altra; nella forma sono identiche. Tenterò di darne un'idea. Si immagini un imbuto non conico ma piuttosto rigonfio colla parte ristretta in basso ed aperto superiormente. Esso poggia sul suolo mediante tre piedi. Una specie di matraccio assai largo è posto nell'interno capovolto in modo che il suo collo si adatta al primo; esso fa l'ufficio di focolare, avendo il ceneraio e la griglia in basso; il combustibile si introduce mediante una porticina aperta nel fianco dell'imbuto, e che va al matraccio mediante un tubo assai corto e largo al punto da permettere un comodo maneggio. Il matraccio, o camera a fuoco, comunica, ancora all'esterno per mezzo di un secondo tubo che fa l'ufficio di condotto del fumo; del resto è perfettamente isolato, sicché l'acqua che si versa nell'imbuto che serve da bacinella lo circonda da tutte le parti, e facilissima ne è l'ebullizione.
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